Ei Towers (Mediaset) parte all’assalto delle torri di Rai Way

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Ei Towers muove sulle torri e lancia un’offerta pubblica da 1,22 mld per l’acquisto di Rai Way.

Ei Towers, il più grande operatore di rete italiano controllato da Mediaset, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio su Rai Way, l’asset della tv pubblica delle torri di trasmissione recentemente scorporato e quotato in Borsa il 19 novembre scorso. Secondo Il Sole 24 Ore, l’offerta, che prevede una componente in denaro (851,3 milioni in contanti) e una in azioni (374 milioni), è mirata all’acquisizione del 100% di Rai Way, e valorizzerebbe la società guidata dall’ad Stefano Ciccotto a 1,22 miliardi di euro (1.225.332.800 euro), pari a circa 4,5 euro per azione.

L’opas di Mediaset farebbe schizzare il valore dell’operatore pubblico ancora di ben 222 milioni di euro, e inoltre potrebbe far superare, e di molto, il prezzo obiettivo di 4,2 euro per azione fissato dal report di Equita. L’offerta arriva a pochi giorni di distanza dalle manovre della Fininvest, la holding di Arcore, sulla stessa Mediaset, che ha ceduto un importante pacchetto delle televisioni, pur restando in controllo oltre il 30%, e facendo cassa per poco meno di 400 milioni di euro.

L’offerta di acquisto e scambio riconosce ai soci di Ei Towers una componente in contanti di 3,13 euro e 0,03 azioni ordinarie Ei Towers di nuova emissione. La parte cash corrisponde al 69% della valorizzazione di ogni titolo della società delle torri della Rai. La componente azionaria il restante 31%, spiega una nota emessa dopo il board di Ei Towers cha ha approvato all’unanimità l’operazione. Il pagamento della componente in contanti è integralmente garantito da un primario istituto di credito internazionale che concederà a Ei Towers il finanziamento per il pagamento.A sostegno dell’offerta di scambio Ei Towers, scrive sempre Il Sole 24 Ore,  ha convocato un’assemblea il 27 marzo per un aumento di capitale. L’opas partirà dopo quella data ed avrà una durata tra i 15 e i 40 giorni e dovrebbe concludersi comunque entro l’estate.

Nello spiegare le ragioni dell’operazione Ei Towers parla della “creazione di un operatore unico delle torri broadcasting” per “porre rimedio all’attuale situazione di inefficiente moltiplicazione infrastrutturale dovuta alla presenza di due grandi operatori sul territorio nazionale”. L’operatore del Biscione controllerebbe a operazione conclusa ben 5000 torri di trasmissione, sul modello già esistente in Francia, Regno Unito e Spagna. E per di più sarebbe “in grado di svolgere un ruolo rilevante anche nel settore delle telecomunicazioni”. Il Ministero dello sviluppo dovrebbe autorizzare la Rai a continuare ad operare con la nuova società, mentre Ei Towers assicura la collaborazione per espletare il servizio pubblico. La società delle torri del gruppo Mediaset assicura in ogni caso che “continuerà a garantire l’accesso alle infrastrutture a tutti gli operatori televisivi” e “aprirà sempre più la propria infrastruttura, in prospettiva agli operatori di tlc”. Tra i vantaggi indicati, oltre al miglioramento tecnologico delle trasmissioni anche in “ultra Hd”, anche quello ambientale, visto che un operatore unico potrebbe razionalizzare la presenza eliminando alcune torri che deturpano il paesaggio.

Dati gli obiettivi di una piena integrazione industriale di Ei Towers con Rai Way, l’offerta – chiarisce la nota – ha l’obiettivo di revocare le azioni di quest’ultima dal listino di Piazza Affari, o l’acquisto di una partecipazione che rappresenti almeno 66,67% del capitale sociale.

Di fatto, scrive il Corriere della Sera, Mediaset e Rai si ritroverebbero soci in una stessa azienda di torri di broadcasting in grado di coprire l’intero territorio nazionale. Se la Rai aderisse all’offerta, si ritroverebbe con circa il 15% della nuova società. L’operazione si interseca con le altre partite che il Biscione sta giocando, ad esempio con Telefonica, con la quale ha avviato una collaborazione anche in Mediaset Premium. E potrebbe anche condizionare la revisione e il rinnovo del Contratto di Servizio tra Rai e Stato, in scadenza il prossimo anno, annunciata dal governo Renzi. Insomma si riaccende più forte che mai il solito e indissolubile conflitto di interessi berlusconiano.

Fonti: ilsole24ore.com | repubblica.it | corriere.it

Aggiornamenti:

«La notizia di Mediaset che lancia un’opa sulle torri della Rai è allarmante: se andasse in porto determinerebbe una concentrazione tale da mettere a rischio anche la libertà di di informazione».

E’ quanto si legge in una nota dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che aggiunge: «Questa vicenda conferma che esiste una grande urgenza: regolare definitivamente i conflitti di interesse. Fermo restando che una operazione del genere deve passare al vaglio di istituzioni e autorità di garanzia, è evidente che tali annunci sono possibili finchè non si interviene su questa materia, e sulle fonti di nomina della Rai. Chiediamo chiarezza al governo, con il quale abbiamo avviato contatti. E chiediamo all’Antitrust di aprire con urgenza un fascicolo. Le torri della Rai Servizio Pubblico devono restare in mano pubblica. E’ un principio che l’Usigrai ha affermato dall’inizio di questa vicenda esprimendo sempre allarme e contrarietà e decidendo persino di acquistare alcune azioni di Rai Way, ed è quello che andremo ad affermare con forza nell’assemblea dei soci».

Laconico il commento di Roberto Fico,  presidente della Commissione di Vigilanza Rai, sulla sua pagina Facebook: «A maggio, Berlusconi, ospite a Porta a Porta mi definì un buffone perché denunciavo la possibilità di un’intesa tra lui e Renzi sulla vendita di Rai Way, la società che possiede e gestisce la rete di trasmissione del segnale radiotelevisivo in Italia. Cosa succede a meno di un anno di distanza? Vi sembrerà strano ma Mediaset punta a comprare proprio Rai Way, attraverso la sua società delle torri Ei Towers lanciando un opa di 1,2 miliardi di euro».

«Tutto questo può avvenire esclusivamente perché in modo irresponsabile o magari premeditato il Governo ha costretto la Rai a fare cassa in tempi rapidi dopo aver tagliato 150 milioni di euro a copertura del decreto Irpef (80 euro) e contestualmente indicando la quotazione in Borsa di Rai Way».

In serata arriva il commento del governo che in una nota ricorda che un Dpcm del 2014 ha stabilito di mantenere in capo a Rai una quota non inferiore al 51%. L’offerta di Ei Towers per Rai Way «conferma l’apprezzamento da parte del mercato della scelta compiuta dal governo di valorizzare la società facendola uscire dall’immobilismo nel quale era confinata». «La quotazione in Borsa – prosegue la nota – si è rivelata un successo. Il governo però ricorda che, anche considerata l’importanza strategica delle infrastrutture di rete, un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2014 ha stabilito di mantenere in capo a Rai una quota nel capitale non inferiore al 51 per cento».

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