La mission dei due nuovi pezzi da novanta della governance di Viale Mazzini è cominciata con la raccolta del materiale cartaceo, un po’ come fanno i pm che si preparano a un processo. Il presidente Anna Maria Tarantola, che si è recentemente tagliata lo stipendio (in linea con il tetto massimo per i manager pubblici, 294 mila euro l’anno), e il d.g. Luigi Gubitosi, costretto a lasciare l’ottimo contratto a tempo indeterminato, ma non il lauto stipendio da 650 mila euro l’anno, hanno fatto richiesta dei documenti sui contratti di consulenza di tutte le strutture Rai.
Obiettivo: sfoderare le forbici e sfoltire (fino all’azzeramento) l’elenco dei consulenti e delle società che producono poco e costano troppo. A cominciare dalla società Rai World, destinata alla chiusura, mentre altre società verranno accorpate. Nel mirino ci sono finiti anche dei casi singoli, come quelli di Claudio Cappon (il più pagato dei tre d.g. a tempo indeterminato sul groppone del cavallo di Viale Mazzini, attuale a.d. Rai World), di Mario Benotti (d.g. Rai World, che se sommiamo il suo compenso con quello di Cappon si supera il milione l’anno), di Gianfranco Comanducci, per il quale si sta studiando uno scivolo verso la pensione. Si cercherà di ridurre al minimo indispensabile anche i contratti dei pensionati che usciti dalla porta sono rientrati dalla finestra. Oltre a Comanducci nel giro di qualche mese dovrebbero lasciare l’azienda anche Guido Paglia e Fabrizio Del Noce.
L’unico nodo ancora da sciogliere resta il direttore del Tg1, Alberto Maccari. Il suo contratto può essere rescisso in qualsiasi momento e il fatto che la Tarantola si sia recata in visita al Tg1 come primo contatto con l’azienda lascia pensare che potrebbe riguardare proprio il tiggì della rete ammiraglia la prima nomina della nuova governance. Ovviamente si dovrà sentire pure il parere del cda, ma tutto lascia intendere che ci sia una certa convergenza sul nome di Mario Orfeo, che seppure trattasi di un esterno (anche se in Rai c’è già stato come direttore del Tg2) gode della stima di Pier Ferdinando Casini, di Giorgio Napolitano (che concesse al suo Tg2 un’intervista che fu presa dal Tg1 come uno smacco) e in fondo anche di Silvio Berlusconi. I due soffrono e gioiscono fianco a fianco quando il Milan gioca a San Siro. In ballottaggio resta Massimo Franco del Corriere della Sera. Gli altri candidati sembrano perdere quota, a cominciare da Mario Calabresi (che sogna Via Solferino), Lilli Gruber (non certo amica del Cav) e Sarah Varetto.
Fonte: ItaliaOggi | La Repubblica