Nuova TV Digitale: 12 broadcaster chiedono il rispetto del calendario del passaggio al DVB T2

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12 broadcaster indipendenti del mercato italiano chiedono uniti il rispetto del calendario dello Switch off e del passaggio al nuovo digitale terrestre DVB T2. Ma Confindustria Radio TV insiste: «In ritardo su bandi e scadenze. Rinviare lo Switch off del 1° settembre».

Dodici broad­caster indipendenti hanno scritto al Ministero dello sviluppo economico chie­dendo che sia rispettata la road map per il rilascio del­la banda 700 e la transizio­ne al nuovo digitale terrestre DVB T2. I 12 player sono tra­sportati dall’operatore di rete Persidera, che già si era opposto alla richiesta dei grandi broadcaster di Confindustria Radio TV che chiedono uno sposta­mento del termine per il primo passaggio alla codifica audio-video Mpeg-4, at­tualmente previsto a parti­re dal 1° settembre, e una fles­sibilità nella transizione al DVB T2, previsto invece per fine giugno 2022.

Se­condo i 12 broadcaster, il passaggio alla nuova tec­nologia trasmissiva, con il periodo intermedio in Mpeg-4 (sempre con lo standard vecchio DVB T) è necessario per avere la stessa capaci­tà trasmissiva pur con la riduzione delle frequenze da lasciare al 5G.

Intanto circolano i primi dettagli sul decreto relativo al Bo­nus rottamazione per i vec­chi televisori: ai richieden­ti sarà concesso uno sconto del 20% sul prezzo d’acqui­sto dei nuovi TV con un mas­simo di 100 euro. Resta in vigore e sarà cumulabile anche il vecchio Bonus TV che passerà da 50 a 30 eu­ro.

Il presidente di Confindu­stria Radio Tv, Franco Siddi commenta: «Bene il sì del Mef al Bonus rottamazione, perché finalmente ri­mette in moto una parte essenziale del processo. Ma adesso occorre flessibilità perché i tempi per il passag­gio alla nuova TV ad alta de­finizione sono molto più lunghi del previsto». CRTV chiede con forza il rinvio del passaggio dal Mpeg-2 al Mpeg-4, fissato per il primo settembre per buona parte del Nord Italia. «L’interlocuzione è in cor­so e sta dando risultati – dice Siddi -. Ora biso­gna evitare di creare altri ingorghi».

«Mentre l’Agcom il suo la­voro l’ha fatto bene», Siddi accusa il governo e il Ministero dei ritardi accumulati per il Bonus rottamazione TV. «Mancano ancora gli atti esecutivi: tra Covid, cam­bio del Governo, strutture ministeriali insufficienti e dirigenti andati in pensio­ne, nei vari uffici si sono ac­cumulati ritardi sulle pro­cedure che ora non posso­no essere scaricati sulle emittenti per scadenze che, nei fatti, sono già sal­tate. Ad esempio mancano ancora i bandi per gli ope­ratori di rete territoriale in 16 aree ed occorre comple­tare la riassegnazione dei numeri del telecomando (LCN). Certo – conclude Siddi – il primo settembre non si può partire col nuovo standard Mpeg4, altrimenti mi­lioni di italiani non vedran­no nulla in TV. E sarà un danno per tutti»

Fonti: ItaliaOggi | La Stampa

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