Le tv locali gelano il governo: “Più incentivi o niente asta LTE”

Le associazioni delle tv locali, a fronte dell’improvvisa decisione del governo di anticipare intorno all’ 8-9 agosto la gara per le frequenze tv da destinare alla banda larga mobile, non cedono di un millimentero e avvertono: «o si triplicano gli incentivi (che in soldoni significa 720 milioni di euro) per liberare i canali oppure no parasan».

Marco Rossignogli (Aeranti-Corallo) attacca: «Il governo ha deciso di sottrare le frequenze con un’apposita legge alle sole emittenti locali, questo è inaccettabile. Ora i canali non bastano più». Filippo Rebecchi, proprietario della tv locale del Lazio Super Tre e presidente di FRT, afferma: «Le frequenze ancora occupate dalle tv non valgono molto, e se partono i ricorsi al Tar non sarebbero disponibili per le società delle telecomunicazioni. Per liberarle occorre un accordo tra le parti, e un indennizzo almeno tre volte supeririore rispetto a quello concesso dal governo (240 milioni di euro). Se lo Stato attuerà per legge l’esproprio vedremo come andrà a finire tra Tar, Consiglio di Stato e Tribunali europei. Il nostro settore è in una crisi nera: calano gli ascolti e la raccolta pubblicitaria. E in più lo schema di regolamento del tv digitale terrestre posto a consultazione pubblica dall’Agcom impedisce alle tv locali nella maggior parte dei casi di veicolare contenuti nazionali».

Luca Montrone, proprietario di TeleNorba, non crede alle promesse del governo, che per voce del ministro Romani sta cercando di aumentare gli indennizzi nel caso in cui l’asta LTE ottenga ricavi superiori ai 2,4 miliardi di euro stimati. «Non c’è nessuna certezza.  – afferma Montrone – Con queste cifre non ci sarà alcuna gara. Si ostacolano e si soffocano le tv locali. Dov’è finita la libera concorrenza?».  (Il Sole 24 Ore)

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