Beauty Contest digitale terrestre: online il bando sul sito del Ministero (con gli errata corrige)

Ormai ci siamo, poche settimane è partirà il concorso di bellezza. No, non si tratta di Miss Italia, ma bensì della gara in forma di beauty contest indetta dal Ministero dello sviluppo economico per l’assegnazione dei 6 frequenze tv digitali.

Il Ministero infatti ha reso disponibili ieri sul proprio sito il bando ed il disciplinare di gara per l’assegnazione di diritti d’uso di frequenze in banda televisiva per sistemi di radiodiffusione digitale e terrestre conformemente a quanto previsto dal Regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 497/10/CONS. Il MSE ha però aggiunto delle precisazioni sui regolamenti e alcuni errata corrige sui documenti ufficiali, tra bando di gara e disciplinare, pubblicati l’8 luglio scorso.

Le frequenze messe a gara, cinque in DVB-T e una in DVB-H per la tv mobile (o adibita all’uso del nuovo standard DVB-T2) per la creazione di altrettante reti equivalenti, sono state individuate dall’Autorità nel Piano di assegnazione delle frequenze di cui alla Delibera 300/10/CONS.

Il Ministero inoltre sottoliena, per escludere qualsiasi tipo di ricorso da parte degli operatori tv, che il bando e il disciplinare di gara per i mux del digitale terrestre sono frutto di un approfondito processo di confronto con la Commissione europea (tanto lungo da far scappare in questi ultimi mesi molti investitori e operatori del mercato), che ha approvato poco tempo fa  i contenuti e i meccanismi del beauty contest, imponendo però al governo l’ingresso di Sky nell’asta, ma accettando (con tanti dubbi) le regole di scarsa apertura alla concorrenza pensate dal ministro Romani.

Il concorso di bellezza del digitale terrestre, gara imposta dalla stessa UE all’Italia, infatti assegnerà gratuitamente, dopo un’accurata valutazione tecnica ed economica degli operatori televisivi, 6 frequenze valutate circa 1 miliardo di euro, e dovrebbe teoricamente cambiare il mercato televisivo italiano, bloccato da anni dal duopolio Mediaset-Rai, aprendolo a nuovi operatori, e soprattutto dovrebbe evitare le pensanti sanzioni ipotizzate nella procedura di infrazione aperta dall’Europa nel 2006 sul dividendo digitale televisivo nostrano.

Purtroppo due canali in palio (quelli del Lotto B), che tra le cose sono anche le frequenze migliori, sono stati praticamente già riservati in base ai punteggi del disciplinare ai vecchi e soliti operatori tv, cioè Rai e Mediaset. Mentre solamente tre frequenze in SFN del concorso (quelle del lotto A) potranno essere assegnate a nuove aziende entranti nel mercato televisivo italico. Poi è pronto il sesto mux, destinato pare a TI Media, per le trasmissioni digitali con lo standard evoluto del dtt.

Il Ministero, sempre con l’intento di evitare disguidi, ha pubblicato anche un lungo documento con i quesiti e le risposte sul bando. Ma nonostante le precauzione del dicastero, la gara rimane sempre in bilico considerati i possibili ricorsi ai tribunali amministrativi minacciati dalle tv locali, che protestano contro l’esproprio delle frequenze tv da destinare all’asta LTE, e dall’operatore Tivuitalia, che veicola i canali Sportitalia, recentemente depennato dal livello nazionale a quello regionale.

evitare le pensanti sanzioni ipotizzate nella procedura di infrazione aperta dall’Europa nel 2006 sul dividendo digitale televisivo nostrano

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