Antenne San Silvestro: il Tribunale cancella le multe e condanna il Comune di Pescara

ripetitore tv frequenzeIl Tribunale di Pescara annulla le multe inflitte alle tv e condanna il Comune a pagare le spese legali.

L’infinita vicenda delle antenne televisive del sito di San Silvestro (Pescara), contestate da anni da residenti e dall’associazione Onlus No elettrosmog come fonte nociva di inquinamento elettromagnetico, sembra giunta a una conclusione beffarda (almeno per i cittadini della piccola frazione del capoluogo abruzzese).

Il Tribunale ha infatti annullato le ingiunzioni del 2012 e ha condannato il Comune di Pescara a pagare le spese legali: l’amministrazione dovrà sborsare 30mila euro a tv e radio, nazionali e locali. Sei sentenze sono esecutive, ma ne stanno arrivando altre otto, che raccontano l’ultima beffa per i residenti di San Silvestro, il quartiere disseminato di antenne fin dal 1952 quando, tra le case basse del colle, arrivò il primo ripetitore della Rai accolto come simbolo del progresso.

Secondo i ricorsi vinti dalle tv nazionali Telecom Italia Broadcasting e Mtv, e dalle emittenti locali Nuova Teleabruzzo Regionale di Lorenzo Spatocco, Rete 8 di Luigi Pierangeli, Edizioni Silvestri di Gino Silvestri proprietaria di Radio Ketchup, il Comune di Pescara sarà costretto a pagare 12mila euro di spese legali, perché le ordinanze di spegnimento degli impianti firmate nel 2012 dall’allora sindaco Luigi Albore Mascia sono state considerate sbagliate. Sono in attesa di giudizio però altre 8 cause pendenti tra il Comune e altre emittenti, Rai compresa, che molto probabilmente avranno lo stesso epilogo: ingiunzioni annullate e Comune costretto a pagare.

Il caso dei ripetitori di San Silvestro nel corso degli anni è divenuto ancora più intricato a causa di una presunta irregolarità degli impianti, scovata nel 2011 da un’indagine della Guardia di Finanza, per mancanza di autorizzazioni . Non è la prima volta che si eseguono dei controlli sulle antenne e soprattutto sulle emissioni trasmesse dal sito di San Silvestro: è successo anche nel 2007 quando ha indagato la Guardia forestale scoprendo, con le misurazioni dell’Arta, il superamento dei limiti del campo elettromagnetico e arrivando, l’anno seguente, al sequestro dei ripetitori.

L’indagine della Guardia di Finanza ha fatto scattare, quasi un anno dopo, le ordinanze comunali di spegnimento degli impianti per «attività di telecomunicazione e di radiotelevisione senza l’autorizzazione all’installazione degli impianti di emittenza». Sono state inflitte anche multe da 3.300 a 3.500 euro per le emittenti “irregolari”. La reazione delle imprese radio e tv non si è fatta attendere: attraverso i ricorsi al Tar di Pescara le tv hanno impugnato gli atti del Comune e sono riuscite ad annullarli. E neanche il ricorso al Consiglio di Stato, da parte dell’amministrazione dell’ex sindaco Albore Mascia, ha fermato la vittoria delle emittenti tv. «Deve ritenersi illegittimo, quanto meno per eccesso di potere sotto i profili del difetto di motivazione e di istruttoria, il drastico e dirompente intervento del Comune», così è per il Consiglio di Stato, «a distanza di circa un anno dall’emissione dei verbali della Guardia di Finanza, in un contesto quanto meno tollerato da quasi un decennio dall’emanazione della legge regionale 45 del 2004».

Le rilevazioni fuori norma fatte dalla Guardia forestale hanno quindi innescato i processi ancora in corso: il dibattimento è cominciato nel 2010 e, da allora fino a oggi, si contano ben 9 udienze. La prossima è prevista per il 19 febbraio. Il reato contestato, getto pericoloso di cose, andrà probabilmente prescritto. La difesa dei residenti è intenzionata però a dimostrare che quel reato è ancora in corso e che, secondo le misurazioni dell’Arta del 2012 e del 2014, le emissioni dei segnali tv sono ancora abbondantemente sopra i limiti di legge (anzi sarebbero peggiorate nonostante il passaggio alla tv digitale terrestre).

L’ultimo atto, ma forse non il definitivo, lo ha firmato il Tribunale di Pescara stralciando le ingiunzioni di pagamento dell’ex sindaco e imponendo al Comune il risarcimento delle spese legali per le emittenti , tra i duemila e i tremila euro l’una.

Fonte: Il Centro

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