Affonda il Comitato per lo sviluppo della rete NGN in fibra ottica

Da un articolo di Sara Bennewitz su la Repubblica del 15/09/2010:

MILANO – Gli operatori alternativi azzoppano il Comitato per la rete di nuova generazione. La maggior parte dei suoi membri ha abbandonato il Comitato che nella riunione di oggi dovrà, per forza di cose, rimettere il suo traballante mandato nelle mani dell´Autorità garante per le telecomunicazioni (Agcom).

Ieri, Aiip, Fastweb, TeleTu , Tiscali, Vodafone, Welcome Italia e Wind hanno tutte ritirato la propria adesione al Comitato Nng, che quindi formalmente resta valido solo per Telecom Italia, H3G e per il presidente stesso che è Francesco Vatalaro. Le maggiori rivali di Telecom, tranne il gruppo guidato da Vincenzo Novari che peraltro non offre servizi di telefonia fissa, non si riconoscono più nel lavoro svolto in questi mesi dal Comitato.

Non solo: tutti gli operatori, compresa la stessa Telecom, disconoscono gli estremi di un piano per la nuova rete in fibra che sarebbe stato stilato dal presidente Vatalaro, e che peraltro è stato pubblicato sulla stampa prima ancora di essere presentato ed illustrato ai membri dello stesso comitato. La fuga di notizie relative al presunto piano Vatalaro ha irritato più di un protagonista. A detta dei concorrenti dell´ex monopolista, già da prima le «linee guida proposte dal Presidente» rispecchiavano «quasi totalmente le richieste di Telecom Italia».

Insomma, quel tavolo comune che doveva stilare una bozza condivisa di principi che l´Agcom avrebbe poi tradotto in un regolamento, ha fallito la sua missione. E soprattutto appare più chiaro che mai che sulla rete in fibra è impossibile trovare una mediazione tra le istanze degli operatori alternativi e quelle di Telecom Italia. E così, ancora una volta, toccherà esclusivamente all´autorità presieduta da Corrado Calabrò assumersi tutte le responsabilità del caso.

Nei mesi scorsi mentre Vodafone, Wind e Fastweb avevano proposto all´Agcom di cablare 15 città che rappresentano il 20% della popolazione entro il 2015 investendo 2,5 miliardi, Telecom Italia aveva proposto di raggiungere il 50% della popolazione entro il 2018, senza però dare i dettagli dell´entità del suo investimento.

Il primo consiglio dell´Agcom è convocato per domani, e probabilmente dovrà prendere atto del fallimento del Comitato Ngn che oggi dovrebbe svolgere al sua ultima riunione. Finita la parentesi di questo organismo con limitati poteri di consulenza presso l´Agcom, Fastweb Vodafone e Wind vanno invece avanti con il tavolo di carattere politico riunito dal vice ministro dello Sviluppo economico con deleghe alle comunicazioni Paolo Romani. Il piano della “Fibra per l´Italia” che punta a fare in modo che vengano condivise delle infrastrutture di tutti, pur mantenendo una sana concorrenza sui servizi, ha invece convocato una riunione tecnica per dopo domani.

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