NGN. Calcagno (Fastweb): “Sviluppo delle reti in fibra penalizzato da due asimmetrie del mercato”

«Bisogna sgombrare il campo da quello che la gente potrebbe pensare e cioè che le reti in fibra non si realizzano perché mancano i soldi. La rete di nuova generazione non sta decollando a causa di due asimmetrie regolamentari». Lo ha sottolineato il direttore generale di Fastweb, Alberto Calcagno, intervistato da Radio 24.

«Il mercato mobile e quello fisso hanno prodotto nel 2010, nel complesso, più di 11 miliardi di flusso di cassa industriale. Gli operatori mobili percepiscono circa 7 miliardi, quasi il 70% dell`intero ammontare», ha spiegato. «Questa asimmetria è dovuta a un tema regolamentare, cioè ai costi della terminazione mobile», dieci volte più remunerativi del fisso. Però c’è anche un’altra asimmetria importante che toglie soldi all`innovazione», ha detto Calcagno.

«Nel mercato del fisso, Telecom Italia – ha aggiunto – produce oltre 4 miliardi, mentre gli operatori alternativi sono in perdita. Non sto parlando solo di Fastweb, sto parlando anche di BT e della componente fissa di Vodafone e Wind, di Tiscali e di tutti gli altri. Nel 2008 le tariffe di unbundling, cioè le tariffe che gli operatori alternativi devono corrispondere a Telecom Italia per l’utilizzo della rete in rame, sono aumentate e fino al 2012 aumenteranno del 20%. Questo ha un impatto devastante sui conti degli operatori alternativi, che può essere stimato in circa 300 milioni nel periodo dal 2008 al 2012, 700 milioni fino al 2015. Per gli operatori alternativi, in una fase dove ancora bruciano cassa, avere questo costo aggiuntivo rappresenta un limite importante all’innovazione e questo è un tema che il regolatore può risolvere». (TMNews)

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