Switch Off digitale terrestre: Persidera protesta sulla revisione della road map

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L’operatore di rete indipendente Persidera, di proprietà del fondo F2i e di Ei Towers, si oppone in modo netto alle decisioni del governo di posticipare lo Switch off del digitale terrestre e di eliminare il passaggio intermedio allo standard Mpeg-4.

Persidera non vuole la revisione della road map del passaggio al nuovo digitale terrestre. Protesta per lo spostamento delle date per l’inizio del processo di Switch off nell’ambito del refarming della banda 700 MHz. E chiede l’intervento del ministro allo sviluppo economico Giorgetti, dell’Agcom e dell’Antitrust, invocando provvedimenti cautelari.

Con una nota, inviata in copia anche all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’operatore di rete  chiede l’adozione di misure, anche in sede cautelare, per tutelare il pluralismo e la concorrenza nel mercato delle reti e dei servizi audiovisivi che verrebbero messi in grave rischio dall’adozione del provvedimento in esame.

Secondo il network provider indipendente, “la mancata certezza del passaggio al DVB T2 (contestualmente allo spegnimento della banda 700 MHz legato all’attivazione delle nuove reti in digitale terrestre) così come l’assenza dell’adozione obbligatoria e generalizzata dell’Mpeg-4 nel periodo transitorio della road map:

  • metterebbe a repentaglio lo stesso upgrade al nuovo standard trasmissivo,
  • produrrebbe di fatto una riduzione significativa della capacità disponibile per i servizi media audiovisivi con l’aumento dei prezzi dei servizi di banda a scapito delle radio e delle televisioni non verticalmente integrate;
  • comporterebbe il rischio di spegnimento di programmi e servizi propri della televisione gratuita e il mancato sviluppo dei programmi in alta definizione e dei nuovi servizi interattivi quanto sopra a tutto danno del sistema radio televisivo gratuito e in ultima istanza degli utenti.

Continua la nota di Persidera, “alla luce della recente assegnazione del diritto d’uso generico per il Lotto P2 da ½ multiplex di capacità trasmissiva (Determina MISE del 2 luglio 2021) Persidera al 1 luglio 2022 potrà disporre di tre multiplex. Nel caso in cui non vi sia alcun obbligo di adozione del DVB T2, la capacità disponibile sui 3 multiplex in DVB-T sarà pari a 74 Mbps circa. Persidera attualmente ha banda impegnata (in esercizio o opzionata) per 121 Mbps circa”.

“Tenendo conto degli impegni contrattuali con i broadcaster (vigenti e potenzialmente rinnovabile oltre giugno 2022 ove vi fosse banda disponibile), a giugno 2022 la previsione di banda si ridurrebbe a circa 103 Mbps. Di conseguenza Persidera registrerebbe un deficit di capacità trasmissiva disponibile di notevole entità, pari a circa 28 Mbps (- 28%) che si tradurrebbe nello spegnimento di canali televisivi e/o di minore qualità nella trasmissione di alcuni canali televisivi in onda.

La scarsità di banda digitale terrestre avvantaggerebbe ancora una volta gli operatori verticalmente integrati (come Rai, Mediaset e Cairo) a discapito di chi come Persidera ha veicolato fino ad oggi, con una copertura capillare a livello nazionale, servizi di alta qualità alle radio e alle televisioni italiane contribuendo così all’apertura del mercato televisivo in digitale terrestre e all’introduzione del pluralismo dell’offerta radio-televisiva a vantaggio dei consumatori italiani.

L’eliminazione dell’obbligo dell’Mpeg-4 all’avvio del processo di refarming (attualmente stabilito al 1 settembre 2021), avvantaggerebbe ancora una volta i broadcaster verticalmente integrati con gli operatori di rete del proprio gruppo di riferimento, che potrebbero scegliere di utilizzare la banda disponibile per “riproteggere” i propri canali trasmettendoli in simulcast sia in Mpeg-2 che in Mpeg-4 ed evitare così di perdere audience. Vi sarebbe quindi un gap tra la capacità di cui possono disporre i broadcaster integrati e quella a disposizione dei broadcaster non verticalmente integrati con un evidente squilibrio competitivo a
danno di questi ultimi.

Il mantenimento del passaggio obbligatorio prima all’Mpeg-4 con data certa per tutti gli operatori a partire dall’inizio del refarming e poi al DVB T2 al 30 giugno 2022, permetterebbe di mettere tutti i player del mercato sullo stesso piano, senza favorire gli operatori maggiori e verticalmente integrati e garantire una transizione efficiente al nuovo PNAF senza mettere a rischio il pluralismo radiotelevisivo con particolare riferimento ai canali free-to-air.

Pertanto qualsiasi eventuale revisione della road map da parte del MISE, non dovrebbe modificare l’obbligo dell’adozione degli standard, previsti dall’attuale decreto road map proprio a tutela del fondamentale principio del pluralismo dell’offerta radiotelevisiva”.

Persidera ha inviato la propria opposizione alla revisione della road map ad Agcom e Agcm, “in quanto il contributo delle suddette Autorità è, ad avviso della scrivente, di fondamentale importanza, al fine di scongiurare gli effetti negativi sul pluralismo radio televisivo e sulla dinamica concorrenziale che la prospettata revisione delle norme esistenti, con lo spostamento temporale non definito in modo certo dell’obbligo dell’adozione degli standard Mpeg-4 e DVB T2 assieme alla confermata riduzione delle risorse frequenziali della Banda 700 MHz, prevista per il 30 giugno 2022, potrebbe comportare e tutelare il diritto dell’utenza di continuare a fruire di un’ampia scelta di servizi radiotelevisivi, in particolare di servizi free-to-air in digitale terrestre che sono predominanti nel mercato dei media nazionali”, conclude la nota del network provider.

Vedi qui le date del nuovo calendario dello Switch off del digitale terrestre.

Fonte: newslinet.com

Aggiornamento 04/08/2021:

Il Ministero dello sviluppo economico replica alle proteste di Persidera: «La nuova road map è il risultato di una convergenza di tutte le parti. Abbiamo ereditato una situazione complessa e come Mise stiamo cercando di gestire nell’interesse primario dei cittadini e nel rispetto delle esigenze legittime degli attori in campo.

Gli italiani devono avere l’opportunità e il tempo di cambiare o aggiornare i propri televisori. Il Mise ha cercato di essere più equilibrato possibile. Ovviamente, trattandosi di posizioni e interlocutori con interessi diversi e a volte opposti, non potrà mai accontentare tutti allo stesso modo». 

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