A poco più di un mese dalla partenza della prima fase del passaggio al nuovo digitale terrestre DVB T2, il governo rinvia lo Switch off e lo sposta di 4 mesi rispetto al calendario originale, sotto le pressioni di operatori e associazioni del settore televisivo.
A soli 35 giorni dalla scadenza del 1° settembre 2021 (secondo il vecchio calendario il giorno dell’esordio dell’adozione obbligatoria dello standard Mpeg-4), la road map dello Switch off della tv digitale subisce un rinvio (molto tardivo) e con date ancora incerte.
Stamane in occasione di un’audizione al MISE (alla presenza del ministro Giorgetti e della sottosegretaria Anna Ascani) è stato presentato il progetto di rimodulazione della transizione dei canali TV dalla banda 700 MHz e del passaggio obbligatorio alle tecnologie del nuovo digitale terrestre, da sottoporre a consultazione per le parti interessate. La nuova road map però è provvisoria.
Il nuovo calendario dello Switch off
Secondo il nuovo calendario si partirà con l’adozione del codec audio-video Mpeg-4 (che sostituisce il Mpeg-2) dal 15 novembre 2021 nella regione della Sardegna. Ecco le tappe:
- Area 1 A: Sardegna – dal 15/11/2021 al 18/11/2021
- Area 2 e Area 3: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, tranne la provincia di Piacenza – dal 03/01/2022 al 15/03/2022
- Area 4: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche – dal 01/03/2022 al 15/05/2022.
- Area 1B: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania – dal 01/05/2022 al 30/06/2022.
Il passaggio allo standard DVB T2 passa al 2023
Lo slittamento delle date per l’adozione del Mpeg-4 farà rinviare il passaggio più importante al nuovo standard DVB T2 probabilmente dalla primavera del 2022 al gennaio del 2023. Secondo il ministero ci vorranno infatti un minimo di 6 mesi dal termine della prima fase.
Perciò non sarà eseguito il fatidico Switch off, tanto pubblicizzato anche in TV, dal 1° settembre 2021. Quella prima fase che obbligherà tutti gli utenti a dotarsi di un dispositivo in grado di ricevere i canali HD (e si spegneranno i canali con Mpeg-2), sarà rinviata a novembre 2021 per la Sardegna e addirittura a gennaio 2022 per il Nord Italia.
Lo slittamento del calendario dello Switch off, varato due anni fa (tra l’altro concesso con due anni di proroga dall’Unione Europea) era atteso e temuto, considerate le pressioni e i litigi degli operatori TV, delle associazioni industriali di settore, che si sono improvvisamente opposti all’avvio del passaggio, a pochi mesi dalle scadenze, motivando il ritardo nel processo di rinnovo del parco di televisori e dispositivi tv dell’utenza italiana.
Confindustria RadioTV ha dichiarato: «Prendiamo atto del fatto che in questo ultimo anno è venuto a mancare, dopo oltre trent’anni, ogni tipo di confronto costruttivo e di concertazione fra l’associazione ed il MISE. È mancato un vero confronto e dibattito costruttivo. Abbiamo illustrato le nostre posizioni e suggerimenti quando in verità ogni tipo di decisione era già assunta da tempo. Ciò detto naturalmente non possiamo che prenderne atto. Anche se riteniamo che un vero confronto avrebbe senza dubbio giovato all’intero processo. Diamo naturalmente atto del fatto che il MISE sia reso conto, come andiamo dicendo da oltre un anno, che i tempi fissati dalla Road Map erano semplicemente impraticabili».
Secondo il MISE: «La diffusione degli apparecchi di ricezione televisiva di nuova generazione ha avuto però un andamento su cui ha inciso non favorevolmente la situazione creata a seguito dell’epidemia del Covid 19».
La Rai durante l’audizione ha dichiarato l’intenzione di effettuare il passaggio al Mpeg-4 per tutti i suoi canali tematici sin dal 15 ottobre 2021, mentre i canali generalisti e Rai News 24 faranno il passaggio più in là. Mediaset e La7 non hanno comunicato date certe nel 2021, anche se alcune indiscrezioni in rete hanno diffuso la data del 15 ottobre come giorno di passaggio per 6 canali Mediaset al Mpeg-4.
Il solito pasticcio del settore TV
Rimane però fissata la data del 1° luglio 2022 della cessione della banda 700 MHz alle compagnie telefoniche che introdurranno il 5G. Un vero pasticcio perché le TV avranno molto meno spettro elettromagnetico da sfruttare e non potranno e non vorranno utilizzare (almeno in modo obbligatorio) la tecnologia del DVB T2 che consente di comprimere in modo più efficiente i segnali digitali nei pochi multiplex rimasti e da spazio a tutti.
Per mantenere lo stesso numero di canali oggi in onda le emittenti nazionali dovranno trasmettere (con standard DVB T e Mpeg-4) i programmi con qualità bassissima di immagini aumentando la compressione, oppure saranno costrette a eliminare molti canali superflui o in HD. Peggio ancora andrà per le tv locali, che, prive di moltissimi Multiplex, non avranno spazio sufficiente nello spettro, mentre con il passaggio al DVB T2 avrebbero avuto la possibilità di confluire in Mux in condivisione.
Il Ministero dello sviluppo economico, a fronte delle pressioni e dei pareri discordanti degli operatori tv, dell’industria del settore e dei rivenditori (che sono rimasti con il cerino e i decoder in mano), dovrà prendere in pochi giorni una decisione finale e stilare una nuova Road Map con date certe per il passaggio al Mpeg-4 e al DVB T2, anche perché ora tutto è un’incertezza. Ma viste le premesse e l’esordio del solito pasticcio, ottenere un calendario sicuro sarà molto molto difficile.