Switch Off digitale terrestre: in Lombardia e Piemonte scompaiono le Tv locali

In Lombardia e Piemonte, dopo lo Switch Off del digitale terrestre, saltano le TV locali. Moltissimi impianti condominiali non sono pronti al cambio di frequenze.

Pronti, partenza, via. L’8 marzo è scattato lo Switch Off della TV, e in Lombardia e Piemonte sono sparite le emittenti locali come Telelombardia, Top Calcio 24, Antenna 3, Telecolor, Telenova e altre che occupano la numerazione 10-19 e altre numerazioni più alte. Molti utenti lombardi e piemontesi lamentano infatti da martedì scorso l’impossibilità di vedere i loro canali regionali preferiti.

L’8 marzo 2022 è stato eseguito lo Switch Off della codifica video Mpeg-2 e il passaggio a quella Mpeg-4 (più evoluta) per tutti i canali nazionali. Si sono verificati pochi problemi per coloro che erano già attrezzati con decoder o TV compatibili con i canali HD. È bastato risintonizzare, più volte, il tv per ritrovare tutti i canali da Mediaset a quelli Rai fino a quelli Sky e Discovery.

Solo alcuni utenti dotati di dispositivi economici e non perfettamente compatibili stanno trovando in queste ore delle difficoltà nella ricezione dell’audio dei canali Mediaset che hanno implementato nel passaggio nuove tecnologie (Dolby Digital+ per dirne una). Per questi sfortunati telespettatori, se non risolvono con un aggiornamento software del TV, la soluzione più rapida consiste nel dotarsi di un decoder compatibile anche attraverso i Bonus TV.

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Il disservizio audio (che esclude la traccia in italiano del canale Mediaset e manda in onda solo quella in lingua originale) è presente anche nei decoder Sky che sintonizzano i canali del digitale terrestre. Gli abbonati della pay-tv sono ancora in attesa in un aggiornamento del set-top-box in dotazione.

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L’oscuramento delle TV locali invece  è stato causato dal processo di refarming delle frequenze, cioè quel fase degli Switch Off che libera lo spettro elettromagnetico (in particolare la banda 700 MHz) in favore delle tecnologie della telefonia mobile (5G). Nel dettaglio in Lombardia e Piemonte le emittenti locali sono passate sue due frequenze prima non utilizzate (i canali 22 UHF e 34 UHF). Frequenze che non sono state utilizzate nella configurazione dei grandi impianti condominiali “canalizzati”, cioè quel tipo di impianti d’antenna ottimizzati con filtri per da portare al meglio i segnali TV negli appartamenti. E i condomini che non hanno adeguato l’impianto per tempo, nonostante gli avvisi delle associazioni degli amministratori di condonimio e da parte del gruppo di tecnici antennisti di Confartigianato, si sono ritrovati senza i canali regionali.

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Il disservizio è stato riscontrato maggiormente nell’area del milanese, dove è più alta la densità di grossi condomini con impianti centralizzati. Mentre in provincia, laddove il tessuto abitativo è costituito da casa singole o pochi appartamenti, si sono registrati pochi problemi.

Per ovviare al problema è necessario quindi l’intervento dell’antennista, necessario anche in molti altri casi per verificare il corretto puntamento dell’antenna. Un altro costo extra, dopo l’adeguamento di TV e decoder, che dovranno affrontare i cittadini per questi sempre più esosi Switch Off della tv digitale terrestre.

Fonte: ItaliaOggi

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Aggiornamento:

“I canali 22 e 34 essendo finora inutilizzati non sono stati gestiti da molti antennisti. Così l’8 marzo, primo giorno di switch off, abbiamo visto impattare negativamente questa situazione sui nostri dati di ascolto”.

Fabio Ravezzani,  Direttore Editoriale ricopre la carica di Direttore Generale del Gruppo Mediapason – a cui fanno capo tra gli altri Telelombardia, Antenna 3 e Top Calcio 24 -,racconta come sta vivendo le prime giornate post switch off del nuovo digitale tv che a Milano, in Lombardia e alcune parti del Piemonte ha bloccato la visione di molte emittenti locali.

“Fortunatamente ieri la flessione era più contenuta. Probabilmente molti si stanno attrezzando e contiamo, nel medio periodo, di recuperare le perdite”.

“In questo momento di disagio, quello che per noi è un dato entusiasmante”, conclude Ravezzani, “è stato l’affetto e l’attenzione dei nostri ascoltatori. Abbiamo ricevuto una valanga di telefonate e segnalazioni. Molti non sapevano di dover risintonizzare altri dell’esigenza di chiamare l’antennista. Il segnale chiaro che ci è arrivato è stato quello di essere un servizio utile, di cui c’è bisogno. Abbiamo evidentemente un pubblico vitale e reattivo che ci tiene e che si sta attivando per rivederci ai tasti 10, 11 e 12”

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