Rai, i dossier di Brunetta. Gubitosi: “Ora basta!”

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Da un articolo di Paola Zanca sul Fatto Quotidiano del 27/09/2013:

I libri da comprare, le news aggiornatissime, il kit del candidato e adesso perfino i verbali riservati: tutti su www.renatobrunetta.it , il capogruppo Pdl si mette in vetrina.

Per gli appassionati del genere, ormai, è diventata una lettura quotidiana. Come un novello Beppe Grillo, l’ex crociato anti-fannulloni, si è fatto il blog. Per la verità, lo ha registrato nel 2003, quando era ancora un piuttosto anonimo europarlamentare. Ma è da luglio di quest’anno che, in Rete, ha ingranato la quarta.

Interviene su tutto. Dal governo all’Fmi, dalla cultura all’economia, dalla natìa Venezia alla sua Falcognana, dove ha casa e dove presto arriverà una discarica. L’infaticabile digitale vanta una media di 10 “lanci”al giorno. Niente robaccia ripresa dai giornali o dal web: è tutta farina del suo sacco.

E poi c’è il canale YouTube che raccoglie tutte le sue apparizioni tv e gli interventi in Aula (ogni volta ci sono una settantina di temerari chebcliccano per rivederli), la pagina Facebook che si rinnova ogni ora, il profilo Twitter da 100 mila follower.

E ancora i dossier della Free Foundation, la sua fondazione: siamo a quota 624. L’ultimo è dedicato al “Logrolling” del Pd. Sarebbe – spiega Brunetta – il do ut des, il “mutuo elogio da parte degli autori del reciproco lavoro”.

Ma guai a pensare che il capogruppo Pdl usi il blog solo per schermaglie politiche di piccolo cabotaggio. Lui fa informazione. Ma in commissione di Vigilanza si è preso un cazziatone dal direttore generale della Rai Luigi Gubitosi e dal deputato Pd Vinicio Peluffo: “Le notizie sensibili non si diffondono hanno tuonato – tanto meno su un sito di propaganda”.

Il cibernetico Brunetta ha messo online su www.raiwatch.it (nuova creatura del capogruppo, espressamente dedicata alla tv pubblica) la risposta dei vertici Rai ad una interrogazione dello stesso Peluffo, in cui si parlava di un esposto e di altre questioni oggetto di indagine penale.

Perfino Roberto Fico, il 5 Stelle presidente della Commissione, è dovuto intervenire, ordinando la rimozione del post e ricordando che “se ci sono documenti riservati, da qui non possono assolutamente uscire”. Che poi serva una battaglia per la trasparenza,è un altro discorso: “Stiamo per approvare una delibera sui quesiti della Vigilanza Rai ele relative risposte”, spiega Fico. Ma il pioniere informatico non demorde: “Non accettò lezioni da Peluffo e Gubitosi”. E su Facebook in 29 cliccano “mi piace”.

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