Nel giro di due anni, dal 2013 al 2015, la copertura Nga (Next generation access), cioè in banda ultralarga fissa, in Italia è aumentata di oltre 23 punti percentuali, passando dal 20,8 al 44%. E il gap nei confronti della media Ue si è ridotto di 14 punti. Ma l’Italia rimane agli ultimi posti in Europa.
Lo sottolinea Antonio Preto, commissario Agcom, commentando l’indice Desi, che misura la digitalizzazione del Paese, diffuso 2 giorni fa dalla Ue. «L’Italia – afferma – è tra i Paesi in rimonta. Cresciamo nel complesso a una velocità superiore alla media Ue». Il recupero è avvenuto anche «grazie alla regolazione proconcorrenziale di Agcom. Per Preto l’andamento dell’indice «è un segnale cui guardare con attenzione, insieme alle altre novità a livello nazionale che delineano il quadro. Grazie all’accordo Stato-Regioni ci sono oltre tre miliardi di euro per intervenire nelle aree a fallimento di mercato e c’è un piano che prevede un intervento diretto dello Stato nella realizzazione della rete, per mezzo di Infratel».
Il Governo, inoltre, ha recepito «la direttiva 61/2014 per la condivisione e la riduzione dei costi nella realizzazione delle infrastrutture per la rapida diffusione delle reti di nuova generazione. Non ultimo, il mercato sta diventando dinamico si presentano nuovi importanti player come Enel». Infine gli operatori, conclude Preto, «hanno previsto investimenti per coprire il 74% delle unità abitative entro il 2018. Telecom ha annunciato di voler arrivare addirittura all’84%». C’è «ancora molto da fare, ma la strada è quella giusta».
Sta di fatto che secondo l’indice 2016 il nostro Paese si piazza al solo al 25esimo posto, in quart’ultima posizione. Secondo l’indice però l’Italia, insieme a Spagna, Croazia, Lituania, Romania e Slovenia, è uno dei paesi Ue che cresce più velocemente soprattutto per quanto riguarda l’e-commerce nel fatturato delle PMI (l’8,2% del totale). Ben lontani però da Austria, Germania, Estonia, Malta, Olanda e Portogallo, i paesi più virtuosi, ma anche da Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda Lituania, Lussemburgo, Svezia e UK che stanno vivendo un periodo di rallentamento della loro corsa.
La copertura delle reti di ultima generazione in Italia è passata a coprire appunto il 44% delle famiglie nel 2015, nel 2014 era il 36%, ma l’adozione della connettività a banda larga è solo il 5,4% del totale (limitata al 53% delle famiglie). La causa principale per la bassa adozione di banda larga fissa è la mancanza di competenze informatiche di base. Infatti, il 37% della popolazione non utilizza regolarmente Internet. L’Italia, spiega il DESI, raggiunge punteggi vicini alla media UE nei servizi pubblici digitali, grazie alla loro maggiore disponibilità.
Fonte: primaonline.it