In Gran Bretagna gli abbonati di Netflix raggiungono quota 9,78 milioni contro i 9,64 milioni di abbonati di Sky.
Nel Regno Unito gli abbonati di Netflix hanno superato per la prima volta quelli della pay-tv via satellite di Sky. Secondo i dati registrati da Ampere analysis, gli utenti della piattaforma di streaming a pagamento fondata da Reed Hastings sarebbero attualmente 9,78 milioni. Sky Uk si attesta a 9,64 milioni di abbonati, in calo di circa 55 mila unità rispetto al 2017.
Per fare bene i conti, ai clienti Sky Uk si dovrebbero sommare pure i circa 1,5 milioni di clienti britannici che hanno sottoscritto un abbonamento all’offerta in streaming a pagamento NOW Tv di Sky, a prezzi più bassi rispetto all’abbonamento satellitare.
Nel 2019 Netflix, partito solo 7 anni fa in Gran Bretagna, potrebbe superare la quota di 10 milioni di abbonati. Un’ascesa inarrestabile (Sky ha impiegato 20 anni per arrivare a quella quota), con la solita un’offerta low cost da 7,99 sterline al mese, contro il costoso abbonamento da 50 £ di Sky.
Insomma è chiara la tendenza dei nuovi consumi televisivi e della dirompente presenza sul mercato degli Over The Top Tv che pian piano farà breccia anche nel nostro mercato televisivo. La facilità di accesso ai contenuti di Netflix, e in generale a tutte le offerte di streaming a pagamento, non ha nulla di paragonabile alle complicazioni che invece hanno sempre caratterizzato un abbonamento alla pay-tv satellitare, con cavi, antenne, parabole da installare, decoder, un apparato hardware e software costoso e da aggiornare di continuo (e non è un caso che Sky, in Italia, si sia per esempio attrezzata anche con altre offerte pay sul digitale terrestre, via fibra ottica, ultra broadband, ovvero sistemi che richiedono apparati hardware più leggeri e con meno manutenzione).
Secondo le stime di ITMedia Consulting nel 2020 in Italia il 55% delle abitazioni avrà una televisione connessa a Internet. Ovvero, 8,5 milioni di famiglie guarderà la tv in una modalità tutta nuova, fatta soprattutto di app e un po’ meno di canali, e con una attitudine positiva verso la pay-tv, a cifre più basse per singola offerta, rispetto a quelle di Sky o di Premium nel passato. In tutto ciò la distribuzione di contenuti via satellite subirà una contrazione, a favore di piattaforme via fibra ottica, banda larga, con una tenuta del digitale terrestre e un pesante rischio delle tv locali, che, in un mondo di televisori connessi e di contenuti via app, potrebbero addirittura essere completamente spazzate via
Non è quindi difficile immaginare la nuova televisione del 2020 in Italia (o forse qualche anno più tardi), nella quale si accede a un ambiente interattivo in cui appaiono le app, gratuite o a pagamento, di Sky, Netflix, DAZN, Fox, Mediaset Play, Rai Play, Dplay, Eurosport Player, Amazon Prime video, YouTube, Spotify, Rakuten, Vimeo, Disney, e altri, nelle quali andare a cercare i contenuti preferiti.
D’altronde nel Regno Unito gli abbonati a Netflix, Prime Video e NOW Tv, lo scorso mese di luglio, hanno già toccato quota 15,4 milioni, superando i 15,1 milioni di abbonati a Sky, Bt e Virgin Media, ovvero le tradizionali offerte di pay-tv. Broadcaster, questi ultimi, che saranno chiamati a reagire rapidamente per trovare nuovi modelli di business. Così come dovranno darsi da fare pure i grandi poli della tv in chiaro generalista, che in Gran Bretagna vede Bbc, Itv e Channel 4 in grande difficoltà, specialmente nel pubblico sotto i 30 anni.
Fonte: ItaliaOggi