Mediaset Premium, spunta il piano B sul satellite

mediaset premium vivendiMediaset, pronta una strategia low cost (forse sul satellite) tra diritti tv del calcio e la grana Vivendi.

Da tempo si parla di un piano B da parte del Biscione per la sua pay-tv in crisi. Mediaset Premium non ha ancora trovato un socio/acquirente giusto (dopo il gran rifiuto di Vivendi). E dal piano industriale di Mediaset presentato in dicembre si intende che è pronto il progetto per aprire Premium su altre piattaforme (magari satellitari) e per metterla a disposizione come gestore di contenuti di altri operatori tv.

Cominciando, ad esempio, dai film di Warner e Universal, di cui Mediaset detiene l’esclusiva per l’Italia, che potrebbero essere veicolati su canali ad hoc. Il Biscione potrebbe quindi occuparsi solo dei contenuti, della messa in onda, dell’assistenza e della fatturazione, magari anche sul bouquet di Sky. E potrebbe operare in questo modo anche con i contenuti di Sony Pictures Television che ha recentemente acquistato due canali sul digitale terrestre.

Il progetto per ridimensionare la pay-tv potrebbe comprendere l’approdo dell’offerta di Premium sul satellite. Inizialmente come opzione affiancabile a quella del digitale terrestre. Secondo Stefano Carli su Repubblica Affari&Finanza, Premium potrebbe così risparmiare per l’affitto della banda satellitare su HotBird (fino a 17 volte in meno rispetto al dtt). Ricordiamo però che Mediaset detiene la concessione di Stato di 5 multiplex del digitale terrestre e attraverso le sue controllate paga solo i diritti amministrativi e il canone per i diritti di uso delle frequenze con costi molto più bassi rispetto al prezzo di mercato di affitto di banda. La pay-tv del Biscione ha in affitto solamente tre porzioni di banda del mux di DFree (Prima Tv di Tarak Ben Ammar) e due porzioni del mux La3 per alcuni dei suoi canali HD.

Il mese di aprile sarà decisivo poi per le sorti di Mediaset e di Mediaset Premium. Arriveranno le decisioni di Agcom sulla posizione di Vivendi che detiene quasi il 29% del Biscione e che il 25 aprile riunirà l’assemblea dei propri azionisti. E sempre a fine mese uscirà il nuovo bando per l‘asta sui diritti tv per la Champions League (triennio 2018-2021).

L’asta per i diritti della Serie A, invece, rimane in pausa. Lega e l’advisor Infront pubblicheranno i bandi delle gare solo quando si conosceranno quanti e quali saranno i concorrenti. Anche per evitare una gara al ribasso con un unico pretendete, cioè Sky. Per portare Premium e le telco, come Telecom o Vodafone, verso l’asta, Infront starebbe pensando di spacchettare ancora di più i diritti, come avviene in Inghilterra, per cercare almeno di fare cassa. E in questo caso la pay-tv del Biscione potrebbe trovare alleanze strategiche con le compagnie telefoniche.

Domani intanto parte la causa presso il tribunale di Milano con la prima udienza sul procedimento intentato da Mediaset contro la società di Vincent Bolloré.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza

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