Disney Italia in crisi: nuovi licenziamenti e meno produzioni locali

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Disney Italia continua a ridurre il personale e i ricavi. Dopo la fusione con Fox Italia e il lancio della piattaforma Disney+, il colosso americano ha perso gran parte del suo valore e del suo mercato sulla Penisola.

Nel 2018 The Walt Disney Company Italia registrava ricavi per 323,5 milioni di euro e poteva vantare 207 dipendenti, mentre Fox Italia valeva 168 milioni di ricavi e aveva in organico ben 166 dipendenti. Nel 2022, dopo le fusioni e la chiusura di Fox Italia, i ricavi sono calati del 62% (187 mln) e alla data del 6 settembre 2023 si sono ridotti a 193. Ora sono previsti altri 20 esuberi, soprattutto nelle funzioni dedicate alle produzioni locali.

Le cause della crisi 

La crisi di Disney Italia è il riflesso di quella globale del gruppo Disney, che ha annunciato una revisione strategica per ridurre i costi operativi di 5,5 miliardi di dollari e tagliare circa 7 mila posti di lavoro. Il gruppo ha puntato tutto sulla piattaforma Disney+, rinunciando ai diritti che incassava vendendo le sue library a editori terzi. Tuttavia, la crescita di Disney+ si è arrestata, i costi sono aumentati e il mercato ha penalizzato Disney, che ora vale meno di Netflix.

Le prospettive future 

Disney Italia dovrà adeguarsi al piano di ristrutturazione globale e concentrarsi sullo sviluppo di contenuti originali italiani per la sua piattaforma in streaming. Alcuni esempi sono le serie Boris, Le fate ignoranti, The Good Mothers, l’edizione italiana di Italia’s got talent e la saga Leoni di Sicilia. Si tratta di prodotti che finora non hanno avuto il successo sperato e che dovranno competere con l’offerta sempre più ampia e variegata degli altri servizi di streaming.

I tagli nelle produzioni locali 

La maggior parte dei licenziamenti previsti da Disney Italia riguarda le funzioni dedicate alle produzioni locali, ovvero i progetti originali italiani sviluppati per la piattaforma Disney+. Si tratta di 13 esuberi su 20, che colpiscono sia le aree creative che quelle operative e di supporto. Disney Italia ha deciso di ridimensionare le sue ambizioni sul mercato italiano e di privilegiare progetti esportabili o adattabili in più paesi.

I tagli nelle altre aree 

Gli altri sette esuberi previsti da Disney Italia interessano altre aree del business, come il licensing, il marketing, la finanza e il digitale. Si tratta di funzioni che hanno subito l’impatto della chiusura di diversi settori in cui Disney Italia era attiva, come la carta stampata (ha dato in licenza la pubblicazione di Topolino , Paperinik, e altre edizioni storiche), la televisione (ha chiuso in questi anni tutti i canali Disney e Fox), il merchandising (ha chiuso molti Disney Store) e l’home entertainment (la divisione è stato definitivamente chiusa nel 2022). Disney Italia ha anche cancellato la posizione di technical manager, che si occupava della gestione tecnica delle produzioni locali.

Fonte: ItaliaOggi

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