Le trattative private della gara per l’assegnazione dei diritti TV della Serie A, a partire dalla stagione 2024-2,5 potrebbero proseguire anche dopo la scadenza del 15 ottobre 2023.
Le offerte di DAZN, Sky e Mediaset non convincono i club
Sulle offerte di DAZN, Sky e Mediaset per i diritti TV della Serie A dal 2024, per 3, 4 o 5 anni, si potrebbe anche andare ai tempi supplementari. Ben oltre, quindi, la scadenza del 15 ottobre come da bando. A quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, questo è uno degli elementi messo dall’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, sul tavolo della discussione nell’assemblea di ieri che ha sancito la chiusura della pausa estiva e il ritorno all’attività.
Le proposte dei tre broadcaster interessati sono ritenute insoddisfacenti e non modificabili fino al 15 ottobre. Ma c’è la possibilità di riaprire le trattative private dopo quella data, a patto di comunicarlo all’autorità Antitrust. Questa sarebbe la strada preferita dalla Lega Serie A per arrivare a un accordo accettabile per i club della massima serie di calcio (obiettivo dichiarato 1,2 miliardi di euro a stagione).
Il gap fra le richieste dei club e le offerte dei broadcaster
Il gap fra le richieste dei club e i tre operatori in campo, come detto DAZN, Sky e Mediaset (per una partita in chiaro) – «è consistente, si parla di decine di milioni. Ma è un gap non incolmabile per broadcaster importanti come DAZN, Sky e Mediaset», ha aggiunto De Siervo a margine di un evento alla Fondazione Feltrinelli. In ogni caso la Serie A «non accetterà quelle offerte che sono ritenute insufficienti». Da qui l’avvertimento: «La Lega Serie A non si farà prendere per il collo». Secondo il quotidiano La Stampa la cifra complessiva offerta dagli operatori sino ad oggi sarebbe di 870 milioni di euro a stagione. Sky Italia avrebbe offerto 100-110 mln, Mediaset 60 milioni per un match a giornata in chiaro, infine da DAZN è arrivata la proposta da 700 milioni.
L’obiettivo della Lega Serie A è arrivare quantomeno a lambire il miliardo all’anno per i ricavi da diritti TV nazionali. Per questo servirebbero però i possibili supplementari sulle trattative private. La prospettiva alternativa o l’apertura delle offerte per il canale della Lega. Che significherebbe un cambio di prospettiva rispetto al modello attuale. E non si sa quanto affrontabile dalle spalle tutto sommato non solidissime dei club.
La risoluzione del contratto con Onefootball
Intanto ieri si è deciso di risolvere il contratto con Onefootball per i Pacchetti Digital Basic. Che tornano disponibili e vendibili per questa stagione sportiva. Si tratta dei diritti per la trasmissione in streaming delle partite su dispositivi mobili, che erano stati assegnati alla piattaforma tedesca per 100 milioni di euro. La decisione è stata presa dopo che Onefootball non ha pagato la prima rata dovuta alla Lega Serie A.
Fonte: Il Sole 24 Ore