Discovery dopo l’Italia si espande anche in Europa. Il gruppo americano sale infatti dal 20% al 51% di Eurosport e ne conquista così il controllo. L’accordo con Tf1, emittente francese che deteneva finora l’80% del network satellitare internazionale dedicato allo sport, c’è già e presto l’operazione verrà formalizzata.
La transazione varrebbe oltre 260 milioni e si basa su una valorizzazione complessiva della tv sportiva di 902 milioni di euro, stima leggermente superiore a quella effettuata a fine 2012 quando il gruppo tv statunitense era entrato nel capitale di Eurosport col 20%, pagandolo circa 165 milioni di euro. Oltre un anno fa, infatti, la valorizzazione totale era pari a 850 milioni di euro a cui, adesso, si aggiunge una sorta di obolo in più che Discovery è disposta a pagare pur di arrivare alla tolda di comando.
Per gli americani, infatti, detenere il controllo di Eurosport significa confermare la strategia impostata sull’internazionale e in particolare sull’Europa. Nel 2013 nel Vecchio Continente, il gruppo (presente anche in Italia con canali come Real Time e DMax) ha comprato prima le emittenti del Nord Europa (tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca) che facevano capo al gruppo radiotelevisivo tedesco ProSiebenSat 1, per un controvalore di circa 1,3 miliardi di euro.
Nella stessa Italia, subito dopo, ha acquistato per 105,6 milioni di euro i canali di Switchover Media K2, Frisbee, Giallo, Focus, Gxt. Adesso Discovery Italia è a ridosso dei due big Rai e Mediaset, contendendosi con La7 di Urbano Cairo il terzo gradino del podio tv. Nella Penisola, invece, Eurosport è disponibile sul digitale terrestre di Mediaset Premium.
Complessivamente, comunque, quasi la metà degli affari del broadcaster a stelle e strisce è generata oltreconfine e proprio sulle differenti sedi nazionali il gruppo conta per «rafforzare Eurosport con costi contenuti, visto che siamo già presenti in quei paesi», ha dichiarato David Zaslav, presidente e ceo del network statunitense.
La mossa di Discovery è stata possibile grazie all‘accordo con la tv francese guidata dal ceo Nonce Paolini, firmato nel dicembre del 2012, prevedendo già l’opzione per gli americani di salire al 51% alla fine del 2014 e per i francesi di vendere il restante 49% a partire dal 2015. «Con Tf1 abbiamo preferito anticipare i tempi», ha confermato Zaslav, «ritenendo che sia una scelta vantaggiosa per entrambi». Tf1 potrà quindi vendere il suo 51% dall’anno prossimo, a meno che con Discovery non trovi un ulteriore accordo. Ma nel frattempo il broadcaster Usa avrà già iniziato a riordinare Eurosport, che ha registrato un fatturato giù del 5% nei primi nove mesi del 2013 a causa tra l’altro di risultati inferiori alle attese in Spagna e Scandinavia e non compensati dalle performance nel resto d’Europa o in Asia.
Dei 54 paesi in cui è presente Eurosport rimane esclusa dal passaggio a Discovery Eurosport Francia, emittente sul digitale terrestre che la normativa transalpina vieta possa essere detenuta da un operatore extra-europeo. Valorizzata circa 85 milioni di euro, Eurosport Francia resterà quindi sotto il controllo (all’80%) di Tf1. Almeno fino al gennaio 2015, entro quando Tf1 potrebbe aver rottamato la sua licenza sul digitale terrestre e deciso di mettere sul mercato anche quest’ultima franche di quote per liberarsi completamente della partecipazione nell’emittente satellitare. A quel punto nella vita di Eurosport Francia non è escluso che si riaffaccino gli americani di Discovery. Del resto, «quest’ultima operazione», ha concluso Zaslav, «rivela i nostri piani di procedere ad acquisizioni e partnership mirate per spingere la crescita. L’obiettivo è sviluppare e condividere programmi su più canali tv, costruendo un portafoglio più robusto e diversificato». Un esempio? Puntare sui diritti sportivi e sfruttarne negli Usa alcuni detenuti da Eurosport.
Fonte: ItaliaOggi