Gli spagnoli di MediaPro sono pronti a tornare alla carica per acquistare i diritti tv della Serie A stavolta per il triennio 2021-24 e per creare un canale tv con la Lega Calcio.
In occasione dell’assemblea di ieri a Milano l’ad Luigi De Siervo ha presentato alle società della Serie A il nuovo piano industriale, oltre a relazionare i presidenti sulla riunione dell’UEFA di mercoledì che ha discusso la riforma dei tornei continentali.
L’amministratore delegato della Lega Calcio ha illustrato i contorni della proposta di transazione ricevuta dagli spagnoli di MediaPro con cui è in atto un complesso contenzioso. Nella precedente gara di assegnazione dei diritti tv della Serie A (relativa al triennio 2018-2021) l’azienda di Barcellona non era riuscita a pagare una fideiussione per la chiusura dell’accordo, dopo essersi aggiudicata nell’asta la possibilità di rivendita di tutti i diritti come intermediario. MediaPro lasciò inoltre nelle casse della Lega 64 milioni di euro versati a titolo di caparra.
Oggi gli spagnoli tornano alla carica. Forti del’operato dei consulenti Marco Bogarelli (ex presidente di Infront Italy) e Matteo Mammì (ex manager Sky) sono intenzionati ad avviare una partnership “tecnica” (utilizzando proprio quella caparra come “anticipo”) con la Lega per le prossime stagioni 2021-24.
L’obiettivo sarebbe quello di lavorare insieme alla Lega Serie A per la produzione audiovisiva dei match, nella gestione e nella distribuzione, restando però entro i limiti della Legge Melandri. Quest’ultima impone in prima battuta alla Lega di vendere collettivamente i diritti tv a soggetti terzi attraverso un bando, potendo disporre di un proprio canale tv solo in caso di aste insoddisfacenti. Sempre la legge Melandri in ottica Antitrust vieta poi che gli intermediari indipendenti si trasformino in un editore, salvaguardando la libertà degli operatori anche in ottica di raccolta pubblicitaria. Nel maggio del 2018 MediaPro ritirò l’offerta per queste limitazioni di legge.
Il progetto della Lega è sempre quello solito di scorta: i club di Serie A potranno fare a propria discrezione le aste per la vendita dei diritti, ma in caso di esito negativo potranno realizzare un proprio canale Tv con il supporto di MediaPro. Gli spagnoli a loro volta si assumeranno i costi di produzione e garantiranno un incasso “minimo” ai club di Serie A che nella scorsa vendita hanno portato a casa 973 milioni di euro annui da Sky e DAZN.
Lo streaming potrebbe rappresentare un’opportunità distributiva aggiuntiva non trascurabile nel “piano” MediaPro visto anche l’arrivo sulla scena del 5G, progressivamente a partire dai prossimi mesi e con la liberazione della banda 700 MHz nel 2022 da parte dei broadcaster tv. Fra i contenuti, gestibili in vario modo, potrebbero esserci partite e contenuti aggiuntivi, ma anche le library dei vari club. Se ne riparlerà fra una quindicina di giorni, nel corso di un incontro in cui ai club sarà già proposto un accordo economico.
L’intento comune a tutte le parti è evitare che si arrivi a un’altra gara di assegnazione intricata e ingestibile come l’ultima fatta nel 2018. Del resto, gli strascichi legali dell’asta 2015-18 non sono mancati. L’Antitrust ha multato DAZN (5oomila euro) e Sky (7 milioni) per per pubblicità ingannevole e pratica aggressiva. Proprio ieri il Tar Lazio ha respinto la richiesta di Sky di sospensione cautelare del provvedimento sanzionatorio in attesa della pronuncia sul merito della questione.
Fonte: Il Sole 24 Ore