Diritti TV, da TIM nuovo ricorso contro Sky: “ostacola le disdette”

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Nuova battaglia nella guerra dei diritti TV della Serie A. Stavolta è TIM che presenta un nuovo ricorso all’Antitrust contro Sky. La denuncia ipotizza ostruzioni per le disdette degli abbonati della pay-tv di Comcast. 

TIM rilancia a colpi di ricorsi la guerra dei diritti TV. La società ex monopolista guidata da Luigi Gubitosi ha presentato un esposto all’Antitrust contro Sky, al quale l’Autorità ha dato seguito aprendo un’istruttoria, contestando pratiche commerciali scorrette in violazione del Codice del Consumo.

In particolare, l’Autorità ha contestato a Sky l’adozione di due distinte condotte scorrette:

  • la trasmissione ai propri abbonati di informazioni ingannevoli in merito all’aggiudicazione dei diritti della Serie A per il prossimo triennio;
  • l’applicazione di penali in caso di disdetta anticipata, nonostante Sky prospettasse ai propri clienti la possibilità di recedere senza costi. I clienti Sky verrebbero così indotti a non recedere dal rapporto con Sky, nonostante la riduzione dell’offerta e anche del costo del Pacchetto Calcio .

Sky si è immediatamente difesa con un comunicato: «La campagna informativa messa in campo – si legge nella nota – era infatti volta a dare agli abbonati comunicazioni tempestive e trasparenti, con congruo anticipo rispetto all’avvio del campionato di Serie A della stagione 2021-22. La campagna includeva informazioni riguardo i nuovi contenuti calcistici disponibili per gli abbonati Sky, tra cui la serie BKT, la Bundesliga, la Ligue 1 e le tre partite a giornata di Serie A, oltre all’impegno di azzerare, per i mesi di luglio, agosto e settembre, il costo del Pacchetto Calcio, sia per gli abbonati esistenti sia per i nuovi abbonati».

Sky la settimana scorsa ha presentato un altro ricorso all’Antitrust contro Tim, per l’uso di informazioni scorrette e/o false nell’atto di vendita dell’offerta TIMVision sport e calcio. Sky si è rivolta all’Antitrust segnalando la pubblicità ingannevole di TIM, chiedendo di aprire un’inchiesta e di prendere i necessari provvedimenti per inibire queste partiche.

Tra gli elementi segnalati all’Agcm risultano che TIM abbia omesso di specificare che Infinity+ è incluso solo per 12 mesi (dando invece l’impressione fuorviante che sia disponibile per 3 anni) e che TIM non abbia specificato il numero di partite complessive della UCL e il numero di partite a disposizione dei propri clienti.

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