Lunedì 12 giugno l’Uefa ha aperto le buste per la gara per i diritti tv della Champions League ed Europa League per l’Italia. Tre offerte sul banco: Mediaset, Sky e un terzo misterioso operatore.
In realtà l’Uefa, attraverso la società Team Marketing AG che gestisce la gara, non ha rilasciato ancora alcuna comunicazione ufficiale nemmeno in merito al numero di offerte ricevute. L’organizzazione europea del calcio ha raccolto le offerte per i diritti delle gare di Champions League ed Europa League per il triennio 2018-2021, ma ha mantenuto il riserbo, non svelando i nomi dei broadcaster che aspirano a trasmettere la competizione sul territorio italiano, né comunicando quando sceglierà fra i vari candidati. «La procedura è attualmente in corso e al momento non abbiamo alcun commento da fare», hanno fatto sapere dalla federazione.
Pur non conoscendo ufficialmente i nomi dei partecipanti alla gara, è praticamente scontato che sia Sky sia Mediaset abbiano partecipato. I costi sostenuti dal network guidato da Pier Silvio Berlusconi per la scorsa gara (relativa ai diritti 2015-2018) sono stati 220 milioni a stagione, una cifra che ha avuto un forte impatto anche sull’ultimo bilancio di Mediaset chiuso con un rosso di 295 milioni proprio a seguito delle perdite di Premium (384,5 milioni) che ora deve ricapitalizzare per 283 milioni. Per questo c’è chi alla vigilia del nuovo bando Uefa scommetteva che le offerte di Sky e Mediaset sarebbero state più basse (in una forchetta compresa tra 150 e 200 milioni) e in ogni caso allineate tra loro, anche se ieri è circolata anche la voce di un’offerta monstre da parte dell’operatore guidato da Andrea Zappia.
Sul terzo partecipante invece sono circolate tante voci ma nessuna che sembrava fondata. La Rai non è mai sembrato avesse intenzione di partecipare e in ogni caso non avrebbe le risorse per un’offerta congrua. Restano, e sono nomi circolati ieri, il colosso Perform Group e Vivendi. Il bando di gara Uefa, però, prevedeva espressamente che il soggetto che fa l’offerta indicasse su quali piattaforme e canali e addirittura in che giorni trasmettere le partite. Vivendi dunque avrebbe dovuto fare un’offerta insieme a Mediaset (ma sarebbe paradossale visto che le due società stanno litigando da mesi) o insieme a Telecom, che però venerdì scorso ha seccamente smentito la partecipazione alla gara per i diritti della Champions in quanto interessata ai diritti sportivi solo in un’ottica di sostenibilità economica. Senza contare che l’Uefa non ha strutturato la sua offerta con pacchetti dedicati alla diffusione via internet. In ogni caso, il fatto che l’asta per i diritti della Serie A di calcio sia stata posticipata all’autunno (per mancanza di offerte valide) potrebbe aver reso la gara per trasmettere la Champions ancora più importante.
Intanto Sky Deutschland si è aggiudicata in esclusiva tutte le gare della Champions per il triennio 2018-2021 per tutte le piattaforme in Germania e in Austria, e il gruppo inglese Perform ha acquistato i diritti di ritrasmissione di alcune partite sul portale OTT DAZN. Sono stati spesi in totale 600 milioni di euro. Per la prima volta in assoluto in Germania tutte le partite di Champions saranno trasmesse a pagamento e neppure un incontro andrà in chiaro (ZDF non ha ottenuto nessun diritto). Ci sarà solo l’obbligo di trasmettere la finale dell’ex Coppa Campioni se a giocarla sarà una squadra tedesca (in Italia la finale deve essere trasmessa in chiaro sempre, così come va trasmessa anche la semifinale se c’è una squadra italiana).
Fonte: MF – Milano Finanza