Diritti Tv Calcio, la Lega rischia di incassare il 30-40% in meno

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Bocciate le linee guida dell’asta per i diritti tv della Serie A (2018-2021), la Lega rischia di incassare il 30-40% in meno rispetto al passato.

La Lega Serie A incassa la bocciatura, da parte di Antitrust e Agcom, delle linee guida per la vendita dei diritti tv della Serie A di calcio per il triennio 2018 – 2021, e non riesce a trovare una via di uscita per poter incassare dalle media company almeno un miliardo di euro all’anno, come nel precedente triennio 2015-2018. A questo punto rischia di ricavare dalle aste per i diritti tv il 30-40% in meno rispetto al triennio precedente, con pesanti conseguenze sui bilanci delle società sportive.

Dopo la gara del 2014, a dir poco tribolata e poi indagata e sanzionata, per il triennio 2015-2018 Sky aveva versato alla Lega Serie A 572 milioni di euro all’anno per i diritti pay satellitari su tutte le partite del campionato italiano. Mediaset Premium, invece, aveva versato 373 milioni di euro all’anno per i diritti pay sul digitale terrestre dei match delle 8 squadre più importanti e altri milioni di euro per diritti delle interviste, immagini dagli spogliatoi, immagini di repertorio, raggiungendo quota 400 milioni all’anno.

Alla prossima asta per i diritti tv 2018-2021 della Serie A potrebbero partecipare il gruppo Sky e Mediaset, che nonostante la querelle con Vivendi ha annunciato la presenza, ma eviterà di spendere troppo. La Lega Serie A quindi si trova di fronte a una mercato con pochi competitor che non hanno intenzione di fare grandi investimenti sui diritti, e zoppica nel trovare altre media company interessate. Potrebbe partecipare pure Fox Italia, in ovvia e stretta sinergia con Sky, e quindi senza prospettive di pesanti rilanci. Si tenta di coinvolgere, forse invano, il gruppo Discovery Italia, che però ha interessi solo sulla tv in chiaro, e che, a sua volta, non intende fare pazzie, né tantomeno realizzare canali calcio a pagamento da veicolare su Sky o su Premium.

In realtà Discovery attende di capire quali saranno i vari pacchetti dell’offerta Serie A, per vedere se sarà possibile acquistare i diritti sulle partite in chiaro in esclusiva da trasmettere sui suoi canali free to air. Un po’ come ha fatto in Germania, dove, con un investimento attorno ai 70 milioni di euro all’anno, si è aggiudicata l’esclusiva in chiaro di un match della Bundeslinga trasmessa su Eurosport (che in Germania è un canale free to air). Probabile che un po’ di battaglia ci sarà se verranno strutturati alcuni pacchetti in chiaro, con esclusive sulle quali c’è grande interesse da parte di Mediaset, Rai e, come detto, dalla stessa Discovery.

Ma solo dalla vendita dei pacchetti per la tv a pagamento la Lega può arrivare incassare quel miliardo all’anno. E senza nuovi broadcaster disposti a strutturare offerte pay sul calcio non sembra esserci alcuna possibilità. Neppure dagli Over The Top, che storicamente non hanno interessi sulla Serie A. Se Sky dovesse correre da sola a fare offerte sui pacchetti pay più importanti, per la Lega Serie A e il calcio italiano si aprirà una nuova crisi. E si riaprirà nuovamente l’opzione della piattaforma pay di proprietà della Lega Calcio che potrebbe trasmettere le partite invendute nell’asta. Ma questo è un argomento che la Lega tira sempre fuori in prossimità delle aste, con la speranza di poterlo però riporre nel cassetto nel più breve tempo possibile.

Fonte: ItaliaOggi

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