Canone Rai, il governo studia un piano per recupero di 300 mln

canone-raiSecondo fonti dell’agenzia Ansa, il governo Renzi sta studiando un provvedimento per il recupero dell’evasione del canone Rai, da inserire nel decreto per gli 80 euro in busta paga. L’introito eventualmente recuperato, stimato intorno ai 300 milioni di euro, andrebbe per metà al Tesoro e per metà alla Rai.

Tra le ipotesi allo studio, per dare garanzie alla Corte dei Conti sul recupero di risorse che andrebbero a finanziare i provvedimenti annunciati dal governo, c’è la possibilità di legare il pagamento del canone non più alla detenzione dell’apparecchio, ma o al pagamento della bolletta elettrica o al nucleo familiare, ultima soluzione caldeggiata dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli e da Viale Mazzini.

Le risorse recuperate, si apprende ancora dall’Ansa, andrebbero per metà al Tesoro e per metà alla Rai. Il recupero potenziale, secondo il dossier allo studio del governo, è di 600 milioni di euro e riguarda il 26,5% dei nuclei familiari (pagano attualmente il canone il 68,7% dei nuclei, pari a 16 milioni e mezzo, con un gettito complessivo di 1,7 miliardi di euro). Il recupero stimato è però di 300 milioni di euro. Il gettito che arriverebbe nelle casse pubbliche sarebbe quindi di 150 milioni.

Sul canone speciale (cioè l’imposta sul possesso di un apparecchio tv che devono enti pubblici, aziende, alberghi, associazioni, sedi di partiti politici, ecc), in particolare, si prevede un recupero di 100 milioni di euro. Del tema, secondo quanto riporta oggi Il Fatto Quotidiano, si parlerebbe anche in una lettera inviata da Palazzo Chigi alla Rai. Nella lettera il governo chiederebbe un contributo alla tv pubblica per finanziare i provvedimenti annunciati dal premier Matteo Renzi, pari al 10% del canone, cioè 170 milioni di euro.

Fonte: Ansa | Il Fatto Quotidiano

Aggiornamento ore 19,07:

Il governo smentisce l’intervento sul canone Rai: «E’ un’eventualità non prevista e di una notizia destituita di fondamento» afferma Palazzo Chigi.

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