Acquirente Unico spiega come avverrà l’addebito del canone Rai in bolletta se si è presentata l’autodichiarazione. Rischio conteggi parziali per le esenzioni non riscontrate.
È uscito ieri il provveddimento dell’Agenzia delle entrate che spiega nel dettaglio come, Acquirete unico, dovrà trasmettere i dati relativi al contestatissimo canone Rai in bolletta riferiti al mese precedente.
Come più volte detto, a luglio, arriverà il primo addebito pari a 70 euro (una sorta di conguaglio del costo del canone tv dei primi sette mesi). Successivamente l’importo conteggiato in ogni bolletta sarà di 10 euro. Nel caso in cui si sia presentata l’autocertificazione entro il 16 maggio 2016 per non possesso di un televisore (sono state presentate ben 817 mila richieste), si sarà esonerati per tutto il 2016 dal pagamento del canone Rai. Se si è presentata l’autodichiarazione entro il 30 giugno 2016, l’esonero dal pagamento varrà solo per il secondo semestre del 2016. L’importo dovuto in questo secondo caso dovrà essere pari a 51,03 euro e non a 70 euro.
In data 4 luglio 2016 sono già stati passati all’Acquirete unico parte dei nominativi di coloro che hanno presentato la dichiarazione di non detenzione entro il 30 giugno. Ma il censimento, spiega Acquirente unico, non è ancora completo. Molte istanze, sebbene inviate a ridosso della scadenza del 30 giugno non sono ancora state trasmesse ad Acquirente unico per i conteggi della fatturazione.
Il rischio è che questi contribuenti, sebbene in regola con l’adempimento, si possano trovare in bolletta le 70 euro del canone. Perché Acquirente unico, non avrà i dati dei clienti in questione nei tempi utili per poterli passare alle società elettriche in tempo per l’elaborazione della prima bolletta. In questo caso, però, si dovrà pagare l’intero importo, ma come confermato da Acquirente unico, nella seconda fattura, ciò quella di agosto-settembre, i contribuenti in questione si vedranno rimborsati i 18,97 euro che non erano dovuti, visto che avevano presentato l’autodichiarazione.
Secondo quanto risulta al quotidiano ItaliaOggi, il tutto ruoterebbe intorno all’Agenzia delle Entrate, mentre Acquirente unico e le società elettriche svolgerebbero solo un ruolo da intermediari. Ciò significa che, nel caso in cui si contesti la fatturazione del canone Rai, e ci si dovesse rivolgere alla società elettrica di riferimento, questa non potrà fare altro che rispondere al cliente di dover contattare l’Agenzia delle entrate. Sarà, infatti, compito di quest’ultima, gestire la pratica e decide se il contribuente in questione avrà o meno diritto al rimborso. In caso di risposta positiva, le Entrate comunicheranno la decisione ad Acquirente unico che a sua volta autorizzerà le società elettriche a effettuare il rimborso dovuto.
Per quanto riguarda, invece, le modalità di trasmissione dei dati, l’Acquire unico trametterà entro il 15 di ogni mese, attraverso il Sid (sistema interscambio dati), all’Agenzia delle entrate le informazioni relative agli addebiti e agli accrediti riferiti al mese precedente. Per quest’anno, la trasmissione dei dati relativi al primo mese di addebito dovrà essere effettuata entro il secondo mese successivo a quello di emissione della fattura. Per quanto riguarda, invece, le comunicazioni da parte delle imprese elettriche, il termine è fi ssato al giorno 20 di ogni mese.
Fonte: ItaliaOggi