Al via #cambieRai, la consultazione pubblica sulla Rai

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Parte oggi cambieRai, la consultazione pubblica sulla Rai. Associazioni ed esperti si riuniscono a Roma per discutere sul ruolo del servizio pubblico.

Il 6 maggio prossimo andrà a scadere la Convenzione decennale tra lo Stato e la Rai Radio Televisione italiana. Per capire quale tipo servizio pubblico avrà in futuro il Paese, prende oggi il via per la prima volta nella storia la consultazione sul servizio pubblico radio-televisivo e multimediale. L’evento intotlato cambieRai, che si svolgerà presso l’Auditorium-Parco della Musica di Roma, sarà composto 16 tavoli tecnici convocati dal Ministero dello Sviluppo Economico, distribuiti in 4 macro-aree (Sistema Italia, Industria creativa, Digitale, Società italiana), ai quali parteciperanno 140 persone in rappresentanza di 62 associazioni, 20 enti pubblici e istituzioni, 11 centri studi e think tank.

Venti gli esperti coinvolti, 16 i rappresentanti di Rai, uno per ogni tavolo. Oltre alle associazioni degli autori e produttori del mondo della tv, del cinema, della radio, dell’animazione e dell’informazione, saranno presenti le organizzazioni del Made in Italy, del turismo, del digitale, dei beni culturali, del terzo settore, della scuola e università, dei consumatori. Una sorta di spaccato della società italiana che, per la prima volta, si riunisce a discutere del servizio pubblico. Il punto di partenza della possibile riforma è comprendere lo scenario mutato dal web e dal mercato tv sempre più concorrenziale per trasformare la tv pubblica in una vera e propria Media Company. Per farlo bene si dovrà stabilire quale sia il suo dovere in quanto servizio pubblico.

A gestire la segreteria organizzativa e la logistica dell’appuntamento, a porte chiuse, sarà la Rai. Il lavoro dei tavoli di oggi sfocerà in 4 documenti. Da questi il Mise ne ricaverà un questionario che, con la consulenza tecnica dell’Istat, sarà pubblicato per 45 giorni sul sito del governo, a partire da maggio, per dare ai cittadini italiani la possibilità di esprimere la propria opinione sull’idea di servizio pubblico che vorrebbero. I risultati saranno riassunti sempre dal Mise in un documento conclusivo che sarà alla base della nuova Convenzione tra lo Stato e la Rai che verrà proposta, discussa e approvata dal Parlamento.

«Per la prima volta si coinvolge tutto il Paese nella discussione sulla Rai», ha dichiarato alla stampa il sottosegretario alle comunicazioni Giacomelli. «Ci apsetiamo indicazioni di marcia sulla trasformazione del servizio pubblico tv, necessaria  affinchè sia in sintonia con le esigenze del Paese. Il governo ha già approvato le linee guida: l’internazionalizzazione e la riforma dell’informazione».

Fonti: primaonline.it | L’Unità

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