Tv convergente: in USA è cominciata la rivoluzione dei media

La recente e clamorosa acquisizione del Washington Post da parte del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, è solo una parte,  fino ad oggi  la più importante, della rivoluzione in atto nel mercato dei mass media americani. Un cambiamento obbligato per la stampa, che ha radici profonde nel settore tv.

E’ Internet infatti la causa e il motore di questo prossimo mutamento, che da tempo mette in discussione i modelli di business, le strategie industriali, il concetto stesso di Copyright e le modalità di consumi dei prodotti mediali, televisivi e non. Sulle onde dello tsunami digitale della Rete si aprono nuovi mercati come quelli dei servizi di streaming video a pagamento: dai vari Netflix e Hulu ad Amazon Prime, da YouTube e Google Tv a Apple Tv, sino alle nuove offerte come Aereo.

I due colossi del Web, Google e Apple, si sfidano proprio su questo terreno, lanciando nuovi prodotti e portando innovazione. BigG sperimenta sistemi di fibre ottiche per distribuire la tv convergente ad alta definizione e ad altissima velocità. Mentre Cupertino continua lo sviluppo della Apple Tv. Un ribollire continuo del mercato tra Web e Tv che potrà ispirare nuove fusioni e riorganizzazioni in nome dell’innovazione e del profitto.

Nel frattempo i gruppi media sono tutti in crescita: Time Warner nell’ultimo bilancio trimestrale registra utili da 771 milioni di dollari (+87%), ed entrare da 7,44 miliardi (+10%) grazie ai successi dei propri contenuti. Il gruppo americano intanto si sta sbarazzando della divisione editoriale Time Inc. Ma anche Disney, con i canali ESPN, e la neonata 21st Century Fox, di Rupert Murdoch, liberata dall’editoria, vedono creascere i propri giri d’affari.

Ma la vera guerra oggi si combatte nel mercato delle piattaforme di distribuzione. Time Warner Cable, colosso dei ricavi scorporato da Time Warner, è in lotta con la CBS di Viacom: in gioco è il costo dei diritti di trasmissione, con CBS che chiede di più per i suoi programmi. Ruper Murdoch lancia nel frattempo nuovi canali sportivi in concorrenza con Disney. Mentre Comcast, casa madre di NBC Universal, continua a sviluppare servizi e offerte sempre più sofisticati. Fanalino di coda è Viacom, guidata dall’anziano leader Sumner Redstone, che medita un’uscita dai mercati azionari.

La rivoluzione intanto avanza incessante, con l’affermazione delle piattaforme convergenti. Netflix ha scardinato i tradizionali equilibri del mercato tv USA con i servizi Over The Top, cioè lo streaming o i contenuti on demand in abbonamento, attirando sempre più contenuti di qualità. Amazon Prime di Bezos è entrato rapidamente nel mercato proponendo una vastissima library di cinema e tv. Infine è arrivata anche Aereo, lanciata l’anno scorso dalla IAC di Barry Diller, nuova tecnologia che offre via Internet e a costi flessibili reti televisive in chiaro. Novità assoluta che ha scombussolato il mercato tv e ha provocato l’ira dei broadcaster USA tradizionali con tanto di cause milionarie in tribunale.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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