Entro tre anni il digitale terrestre subirà una nuova rivoluzione (vedi qui la road map del passaggio). In base alla riduzione forzata delle frequenze utilizzabili (andate agli operatori telefonici per il 5G) le TV nazionali saranno obbligate a modificare la tecnologia di trasmissione dei canali e a riposizionare nello spettro le proprie emittenti. L’adozione dello standard DVB-T2 consentirà infatti di comprimere i segnali TV all’interno dello spazio di ridotto per farci stare tutti i canali (quasi tutti) ora in onda.
Il ministero dello sviluppo economico in questi giorni ha ridisegnato (in modo preliminare) l’assegnazione delle frequenze (detti anche Multiplex) per le TV nazionali destinando 2,5 Mux agli operatori TV detentori di 4 o 5 Mux, mezzo Mux ai detentori di 1 solo Multiplex.
Secondo i criteri della delibera n. 129/19/Cons Agcom, il Mise ha assegnato i diritti d’uso delle frequenze in questo modo: 2,5 multiplex a testa per Rai, Mediaset (Elettronica Industriale) e Persidera. 1 Mux per Wind-3 (3lettronica Industriale) e Prima TV di Tarak Ben Ammar (che si sono recentemente alleati per la redistribuzione). Metà Mux per Cairo Network, ReteCapri (Premiata Ditta Borghini e Stocchetti di Torino), Europa Way (Europa 7).
Gli operatori con i Multiplex da condividere dovranno necessariamente organizzarsi per mettere a disposizione le proprie frequenze e convivere nella stessa porzione di spettro elettromagnetico. Sorgono dei dubbi sulla reale copertura nazionale delle TV che potranno sfruttare solo mezzo Mux. La Rai dovrà mettere a disposizione una porzione dei suoi Multiplex per le TV locali.
Secondo il ministro Stefano Patuanelli al ministero si discute anche su una nuova revisione dell’uso dello spettro nella banda 470-960 MHz, banda utilizzata nella parte bassa dal servizio televisivo e in quella alta dal servizio mobile a 4G e 5G.
Ecco nel dettagli l’assegnazione:
Da gennaio 2020 inoltre arriva l’agevolazione di 50 euro per le famiglie meno abbienti per l’acquisto di un decoder compatibile con lo standard DVB-T / Mpeg-4, che sarà obbligatorio trasmettere dal 1° settembre 2021 per tutte le emittenti. Il bonus decoder sarà attivo per 3 anni e sarà pubblicizzato attraverso una campagna informativa. Il ministro dello sviluppo economico Patuanelli ha affermato che in Legge di Bilancio chiederà un nuovo finanziamento per allargare la platea dei beneficiari.
Il governo ha stanziato 151 milioni di euro per i cittadini con fascia ISEE 1 e 2 per l’acquisto di decoder e di televisori abilitati alla ricezione del segnale TV con il nuovo standard.
Fonti: repubblica.it | newslinet.com | adnkronos.com
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.
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I decoders si trovano a meno di 40,00 euro, quindi in che consiste "l'agevolazione di 50,00 euro" ?