Switch-off Abruzzo: “In alcune zone della regione il segnale tv non c’è”

Non è ancora arrivato e già solleva preoccupazioni. Il digitale terrestre sta viaggiando verso l’Abruzzo dove, il 7 maggio, farà ingresso ufficiale nelle case degli abruzzesi (vedi qui tutte le date del passaggio). Ma già qualcuno mette in guardia sulla “qualità” del segnale.

«Fino ad oggi», dice Palmerino Fagnilli consigliere Idv della Provincia di Chieti, «molte zone della nostra Regione non ricevono in modo adeguato il segnale sia della tv pubblica che delle emittenti private». Il consigliere gioca d’anticipo e mette in guardia gli opertori di rete come Rai Way, Filippo Lucci, presidente del Corecom Abruzzo (Comitato Regionale per le Comunicazioni) e Gianni Chiodi. «Se i problemi di segnale non saranno superati una volta per tutte dall’avvento della nuova tecnologia del digitale terrestre», dice riportando il contenuto di un ordine del giorno della Provincia, «si comunica (non si tratta di minacciare) che ci sarà una disobbedienza civile e non si pagherà il canone tv 2013».

La richiesta di una buona ricezione del segnale non è rivolta solo alla Rai, ma anche alle tv private che grazie ai finanziamenti pubblici ricevuti dalla Regione Abruzzo (pari ad un milione di euro per il passaggio dal sistema analogico a quello digitale), dovrebbero garantire un servizio impeccabile. Il consigliere Idv però non sa che la stragrande maggiornaza delle tv locali hanno ricevuto col solito ritardo dal Ministero le assegnazioni delle frequenze e delle numerazioni LCN. Un fatto grave e ricorrente che potrebbe rallentare l’adeguamento tecnologico delle emittenti abruzzesi creando momentanei oscuramenti e danni economici per le stesse.

Al momento purtroppo (nell’era dell’analogico) in molte case il Tgr Abruzzo non si riceve, segnala Fagnilli, «alcune famiglie pur stando in Abruzzo vedono e seguono l’informazione giornalistica regionale delle Marche, altri quella del Molise, altre ancora, dovendo ricorrere all’antenna parabolica, seguono con interesse le vicende della Lombardia, del Piemonte e della Campania, forse in sintonia con la ricorrenza dei festeggiamenti per l’unità italiana. Più volte abbiamo provato ad attivarci con antenne migliori, segnalazioni a Rai Way e petizioni, ma nulla è servito».

«Nonostante ciò la tv di Stato, ovviamente, all’inizio di tutti gli anni, gennaio e febbraio, ci ricorda di pagare il canone, e puntualmente le famiglie di quei territori scoperti lo fanno». La mappa che ha fornito il Corecom Abruzzo sulle tappe di informazione sul digitale che il suo ufficio mobile toccherà in giro per l’Abruzzo, secondo il consigliere, «(67 comuni su 305) rispecchia la mappa delle disfunzioni già esistenti e non una particolare attenzione alla zone critiche, in cui il segnale è pessimo o inesistente. Ad esempio, ma solo ad esempio parziale, si citano i Comuni delle zone interne del medio-Sangro».

E di certo non rincuorano i consigli del Ministero dello Sviluppo Economico che nei consigli per l’acquisto, nella pagina dedicata al digitale, invita tutti, prima di comprare un decoder ad informarsi se la propria zona è coperta dal segnale o meno. «L’augurio, ma non solo l’augurio», conclude Fagnilli, «è che, compatibilmente con le disfunzioni che normalmente possono accadere all’inizio di una nuova fase, i problemi di ricezione che affliggono alcune zone “dell’Abruzzo dimenticato” dal segnale tv, ma non dal canone tv vengano superati. Tutte le tv e gli organi di informazione, non solo la Rai, hanno verso tutti la responsabilità ad aprirci una finestra sulla storia, aiutarci a crescere, darci una spintarella per salire ai piani alti della pubblica opinione di un Paese e una Regione moderna».

Fonte: primadinoi.it

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