Con il nuovo digitale terrestre DVB-T2 10 mln di TV da buttare

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Remedia: “con il passaggio al nuovo standard del digitale terrestre DVB-T2 ci saranno 10 milioni di TV obsoleti”.

Entro il 2022 cambierà il segnale di ricezione dei canali televisivi con il passaggio dall’attuale digitale terrestre (DVB-T) a un nuovo standard (DVB-T2). E già a partire dal 18 dicembre si agevolerà il passaggio con il Bonus TV, cioè il contributo di 50 € erogato dal MISE in favore di tutti i cittadini, con requisiti ISEE richiesti, che saranno costretti ad acquistare nuovi dispositivi compatibili per vedere la nuova tv digitale terrestre.

Si calcola che circa 18 milioni di famiglie italiane si ritroveranno così a sostituire i propri televisori buttando via quelli obsoleti. Secondo Remedia, il consorzio che gestisce i Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, il 65% provenienti da tv e monitor), stima una raccolta in Italia di 10 milioni di tv obsoleti, che saranno generati secondo un preciso calendario che scandisce il passaggio di trasmissione digitale.

Ma come smaltire correttamente decoder e tv? Innanzitutto, non tutti gli apparecchi sono da buttare: si può verificare la compatibilità del proprio dispositivo alla nuova tecnologia, controllando che la scheda tecnica di Tv o decoder abbia il bollino DVB-T2 HEVC. In generale se il prodotto è stato acquistato nuovo dal 1 gennaio 2017, è sicuramente già compatibile con il nuovo digitale terrestre.

Il consumatore che vuole liberarsi del vecchio televisore o decoder ha diritto a consegnarlo gratuitamente al punto vendita al momento dell’acquisto del nuovo apparecchio, grazie al servizio “Uno contro uno”. In alternativa, potrà portare il prodotto ormai in disuso presso l’isola ecologica del proprio comune di riferimento.

I rifiuti tecnologici crescono a livello mondiale del 3-4% all’anno (3 volte più dei rifiuti normali) e ogni italiano ne produce in media ogni anno 13 kg. Il prossimo Switch-off del digitale terrestre e la sostituzione degli apparecchi obsoleti con la nuova tecnologia contribuirà nei prossimi anni all’incremento di questa tipologia di rifiuti.

In particolare, Remedia stima, così come stato per il precedente passaggio di segnale, un ricambio medio del televisore principale delle famiglie italiane che non si esaurirà con l’anno in arrivo, ma che coinvolgerà i prossimi otto anni circa. Contando che, oggi, molte famiglie usufruiscono ancora del “vecchio tubo catodico”.

Il corretto riciclo è importante perché da un solo televisore si può recuperare l’89% di materiali che, se riciclati correttamente, possono dar vita a nuove materie prime seconde, da riutilizzare nei cicli produttivi. Fra le principali frazioni ricavate, si ottengono ad esempio rame, ferro, alluminio, vetro, plastica, ma anche argento e oro.

“In un contesto come quello di oggi fortemente influenzato dalla digitalizzazione e dal passaggio a uno stile di vita sempre più smart, è fondamentale essere presenti e vigili in tutte le tappe di questa rivoluzione tecnologica che si evolve sempre più rapidamente, con un inevitabile impatto sulla crescita dei rifiuti tecnologici a livello mondiale”, commenta Danilo Bonato, direttore generale Remedia.

“Come consorzio nazionale – continua – ci rivolgiamo a tutti gli attori in campo, quindi anche ai cittadini, per accrescerne la consapevolezza e responsabilizzarli sul loro importante ruolo per realizzare una corretta filiera del riciclo, soprattutto quando si parla di elettrodomestici come i televisori, oggetti di larga diffusione che possono trasformarsi in rifiuti di difficile gestione. Conoscere diritti e possibilità a disposizione per la corretta raccolta del rifiuto è il primo passo per una gestione ecosostenibile dei Raee, puntando a limitare l’impatto ambientale che svolte tecnologiche di questo tipo possono provocare.”

Fonte: adnkronos

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