Mediaset vs Vivendi, accordo vicino. Da sciogliere il nodo interessi

L’accordo tra Mediaset e Vivendi sembra molto vicino. Nella notte le due parti, in guerra da anni, sembra abbiamo raggiunto un’intesa di massima. L’ultimo scoglio: gli interessi al pagamento a rate inferiori al 4%. Stamane udienza davanti al giudice e cda del Biscione.

L’accordo Mediaset-Vivendi è a un passo oppure no. Ieri sera verso le 22 i legali hanno interrotto la riunione-fiume, dandosi appunta­mento a starnane alle 7. Un ti­me-out necessario per riferire ai ri­spettivi clienti lo stato del negozia­to che avrebbe lasciato aperto il prezzo lordo tra 2,96 e 2,98 euro.  Alla vigilia del­l’udienza in tribunale che dovrà vidimare l’accordo oppure prendere at­to del fallimento dei negoziati e procedere con il giudizio, dal tavolo del negoziato filtra­no ancora criticità.

«Stanno ancora discutendo, stan­no ancora finendo», ha detto a me­tà pomeriggio Fedele Confalonie­ri, presidente di Mediaset sullo sta­to delle trattative tra i legali del Bi­scione (studio Bonelli Erede) e di Vivendi (Qeary Gottlieb). Sul piat­to la cessione del 19,92% intestato a Simon Fiduciaria per conto di Vi­vendi su cui le parti negoziano che potrebbe portare a una transazio­ne tombale su tutti i procedimenti civili e amministrativi aperti sull’asse Cologno-Parigi.

A mezzo­ giorno di oggi, riprende l’udienza davanti al giudice Elena Riva Cru­gnola del tribunale di Milano, rin­viata da venerdì scorso, nell’ambi­to del processo di conciliazione sulla specifica controversia, pro­mosso da Vivendi per invalidare la delibera dell’assemblea del 4 settembre sulla fusione trasfronta­liera Mediaset-Mediaset Espana nella holding olandese MFE. La delibera in Spagna è stata impu­gnata, i tempi si stanno allungan­do rispetto al ricorso di Mediaset contro la sospensiva e c’è da consi­derare che per la legge olandese,
l’esecuzione della fusione deve av­venire entro sei mesi dalla delibe­ra. Inoltre lunedì 2 scadono i ter­mini dell’indagine penale sull’ag­giotaggio informativo della scala­ta del 2016 contro de Puyfontaìne e Bollorè.

Prima del dibattimento odierno si dovrebbe riunire il cda della holding tv, rinviato rispetto alla riunione di ieri sera, che dovrebbe ratificare l’accordo tra i consulenti. La discussione inter­rotta ieri sera avrebbe consentito passi in avanti con l’obiettivo di ar­rivare davanti al giudice Crugnola con un documento condiviso sui punti-chiave, al quale «dovrà fare seguito la stipulazione di un negozio definitivo» aveva scritto il giu­dice nel verbale precedente.

C’è accordo che la vendita del 20% a RTE avvenga sulla base di 2,77 euro maggiorato del dividen­do extra e interessi. L’acquisto lo farà MFE e quando i legali hanno interrotto c’era soltanto da defini­re gli interessi: rispetto all’8% ini­ziale si sarebbe scesi sotto il 4%. Il prezzo lordo finale sarà sotto 3 eu­ro, limature dei decimali. Poi va stipulato un patto di non bellige­ranza sul 9,9% residuo di Vivendi, uno standstill reciproco sull’acqui­sto di altre azioni MFE e va inte­grata la governance in Olanda.

Fonti: Il Messaggero | Il Corriere della Sera

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