Mtv: la svolta generalista della tv musicale

Mtv Italia«Era fondamentale che tornassimo padroni del nostro destino». Così esordisce Raffaele Annecchino, ad di Mtv Italia, intervistato oggi sul Corriere della Sera. Dopo che Viacom  ne ha riacquisito il 51% da Telecom Italia nel luglio scorso, la tv commerciale del gruppo di Mtv Networks Europe ha grandi ambizioni: «Riportare gli European Music Awards in Italia, magari a Milano» confessa l’amministratore delegato, nonchè vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Viacom per il Sud Europa, il Medio Oriente e l’Africa.

Annecchino avrà il compito di dirigere un network di canali (Nickelodeon, Comedy Central e la stessa Mtv) che punta ad ottenere una buona fetta di share e mira a farsi largo nel nuovo mercato della tv convergente. Certo le cose non sono iniziate proprio benissimo dopo il passaggio di consegne da TI Media a Viacom. L’emittente televisiva nel 2013 ha mandato a casa 37 dipendenti, oltre a non rinnovare tutti i contratti a termine.

E’ spuntato poi il grave rischio di perdere il numero 8 del telecomando sul digitale terrestre, in seguito alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato che ha annullato la delibera dell’Agcom (237/2013)  che riassegnava i numeri LCN 8 e 9 rispettivamente a Mtv e Deejay Tv.«Stiamo lavorando parecchio su questa questione e siamo fiduciosi che tutto si risolva per il verso giusto. L’Italia è un grandissimo Paese ma purtroppo, a volte, complesso. Chi ha chiesto l’assegnazione della frequenza è Telenorba: restiamo fiduciosi», afferma Annecchino. Ma sono tante le emittenti che rivendicano quella posizione sul telecomando, a partire da ReteCapri. Si attendono ora le decisioni del Commissario ad acta dell’Agcom che avrà il compito di verificare abitudini e preferenze del pubblico prima del passaggio al digitale terrestre e provvedere alle nuove e definitive assegnazioni LCN.

L’ad di Mtv è comunque positivo. «È stato dimostrato che la tv resta il re dei media.Viacom spende ogni anno 3 bilioni di dollari per la produzione di contenuti. La mia formula sta nell’acronimo Smart: la televisione deve essere sociale, mobile, accessibile, rilevante e tagliata su misura».Mtv, spiega Annecchino, continuerà a investire nella produzione di nuovi programmi in Italia: «Assieme a Sky, Viacom è senza dubbio il gruppo che ha più investito qui. L’Italia è diventata per noi un mercato fondamentale. Abbiamo lanciato “Ginnaste”, “Calciatori”, “Compagni di ballo”: l’obiettivo è riuscire a internazionalizzare i contenuti. Un altro è invece avvicinarci sempre più a una tv à la carte, costruita dallo spettatore. Con Mtv abbiamo un’app — la prima nel mondo — che consente di farlo. In un contesto di pay-tv mai così ricco l’abilità è potenziare le forme di distribuzione». «Per Viacom l’Italia è una priorità. E’ il modello che intendiamo esportare sui mercati emergenti come Medio Oriente e Africa».

Nel mercato italiano attualmente c’è un’offerta divisa in due parti, afferma Annecchino:  «una tv generalista molto legata al passato ma una grande offerta pay, decisamente ricca». Mtv si colloca come è una generalista «nel senso che include generi diversi. Ma il punto è che Mtv è diventata grande. Perché è ritornata parte di un grande gruppo, perché sta vivendo un periodo di crescita economica (da ottobre più 37% di pubblicità) e perché da tv musicale ormai si rivolge a un pubblico ampio». E’ la tv dei giovani, «ma anche per chi si sente gionvane – dice l’ad – Le puntate di “Il testimone” di Pif le seguono anche gli ultra 40enni. Così come altri programmi…». «Mtv propone, e continuerà a farlo, programmi diversi. Alcuni di puro intrattenimento, come “Jersey Shore” e tutti gli spin off di successo che ne sono nati, e altri che toccano temi sociali, come “16 anni e incinta” o la campagna promossa a favore del voto. Anche i Soliti Idioti sono stati molto criticati e poi sono arrivati a Sanremo. Noi siamo molto felici di lanciare talenti che poi vediamo in altri ambiti».

Fonte: Il Corriere della Sera

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