Lega Serie A: ipotesi DAZN sul digitale terrestre e highlights a Sky

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Oggi nell’assemblea della Lega Serie A saranno presenti i vertici di DAZN e quelli di Publitalia per discutere dei problemi della piattaforma in streaming. Il quotidiano La Repubblica ipotizza decisioni drastiche: partite sul digitale terrestre prima di Natale o highlights dei match a Sky sul satellite.

Prima o poi tutti i nodi dovrebbero venire al pettine, almeno quelli con molto “buffering” di DAZN. In occasione dell’assemblea di Lega Serie A, prevista oggi per le ore 11, i club del massimo campionato di calcio discuteranno sulle varie controversie che coinvolgono l’operatore OTT che ha acquistato i diritti TV della Serie A per il prossimo triennio.

Le società di A sono preoccupate per gli incerti numeri degli ascolti registrati da DAZN (con Nielsen) che l’Agcom ha ritenuto non attendibili. Audience che si traduce direttamente in pubblicità. Giovedì saranno passati due mesi esatti dall’inizio del campionato e i club ancora non hanno un dato certificato di ascolti televisivi. Non hanno neppure il numero degli abbonati a DAZN, che permetterebbe almeno una stima verosimile. In Italia l’unica società riconosciuta per il rilevamento degli ascolti tv è Auditel e DAZN dovrebbe allinearsi almeno secondo i club della Lega Calcio.

L’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo infatti ha convocato oltre all’ad di DAZN Jacopo Tonoli, anche Stefano Sala, l’amministratore delegato di Publitalia (società di proprietà di Mediaset che vende pubblicità per conto di DAZN), che può offrire una visione “qualificata” sull’argomento ascolti. In pratica, chi usa quei dati per vendere la pubblicità dovrebbe convincere i club della bontà dei dati stessi, come se non fosse un attore in campo della partita. Motivo per cui molti si presenteranno all’assemblea (simbolicamente, visto che la partecipazione è da remoto) non senza una certa perplessità.

I club poi discuteranno sui disservizi reiterati della piattaforma in streaming e torneranno a parlare di una unità di controllo sui motivi: DAZN sostiene di aver avuto soltanto 3 problemi che hanno inciso su alcune partite, l’esperienza empirica di molti però fa sospettare che il problema sia molto più esteso. Per questo molte società di Serie A spingono per accogliere l’offerta di Sky, che ha chiesto di vedersi assegnare i diritti sugli highlights del campionato, contrastando in parte il problema di visione. Sul problema ci sta lavorando anche l’Agcom.

L’altra ipotesi ventilata oggi da La Repubblica, è imporre a DAZN la trasmissione delle immagini dei match su un’altra piattaforma prima di Natale: cioè sul digitale terrestre al canale 409 usato ora come emittente di backup per i decoder TIMVision e DAZN nelle zone non raggiunte da internet.

In assemblea infine sarà vagliata l’offerta giunta di recente fatta da Infront (per anni l’advisor della Lega Serie A ) che ha proposto più di 330 mln per gestire di nuovo il mercato dei diritti TV e anche quello delle scommesse. Infront ha offerto immediatamente per questa stagione 110 milioni di euro. Una cifra che corrisponde esattamente ai mancati incassi della Lega di Serie A dai diritti per il Medio Oriente.

Fonte: La Repubblica

Aggiornamento:

DAZN al termine dell’assemblea di Lega Serie A: «Performance stabili, chiarito tema audience».

«Siamo soddisfatti del clima di collaborazione riscontrato oggi con la maggioranza dei club presenti all’assemblea di Lega Serie A». Lo spiega DAZN , in una nota, dopo l’audizione nel corso della odierna assemblea di Lega.

«Anche alla luce della stabilità della performance riscontrata negli ultimi weekend, abbiamo avuto modo di chiarire ulteriormente i temi legati alla misurazione dell’audience e i risultati ottenuti in queste prime giornate di campionato».

«Il mercato sta dando fiducia all’offerta di DAZN registrando un incremento dell’audience di oltre il 10%, rispetto alla stagione 2019/2020 (ultima stagione pre-pandemia); trend che si dimostra ulteriormente in crescita e che fa prevedere un ulteriore rialzo del 20% nel proseguio del campionato».

«Questo dato positivo è confermato anche dall’aumento, oltre il 10%, del numero totale di aziende che stanno investendo sul prodotto Serie A, in linea con un incremento già registrato di oltre il 10% di introiti pubblicitari sul girone d’andata. Trend che conferma la coerenza della performance tra dati, audience e revenue».

«Da ultimo, ci teniamo a sottolineare che, oltre a lavorare con i nostri partner e con i principali operatori del mercato, siamo assolutamente disponibili, in questo momento di transizione tecnologica e relativa alla misurazione dell’audience, ad un dialogo costruttivo e costante con tutti gli stakeholders del mercato», conclude DAZN.

Aggiornamento:

La Lega Serie A convoca Auditel e UPA

Crescono la pubblicità, gli ascolti e il numero di aziende che investono nel calcio italiano. E’ questo il resoconto delle attività di questi primi mesi di campionato che Dazn ha presentato alla Lega Serie A. Illustrato dal Chief Commercial Officer di Dazn Tonoli e da Stefano Sala, l’amministratore delegato di Publitalia, concessionaria che rivende la pubblicità perla tv. Pareri oggettivamente di parte, è evidente. E suscettibili diqualche obiezione, circolata a bocce ferme anche tra i presidenti. La novità è che la prossima settimana sono stati convocati quelli che, in questa partita sono a tutti gli effetti le controparti dialettiche: Auditel e l’associazione degli Utenti pubblicità associati. Quasi uno “scontro” a distanza sul rilevamento degli ascolti. 

La versione di Dazn: crescita degli ascolti, ma i numeri?

“Il mercato sta dando fiducia all’offerta di Dazn registrando un incremento dell’audience di oltre il 10%, rispetto alla stagione 2019/2020; trend che si dimostra ulteriormente in crescita e che fa prevedere un ulteriore rialzo del 20% nel prosieguo del campionato”. Così Dazn in una nota ha annunciato il suo avvio trionfale. Aggiungendo: “Questo dato positivo è confermato anche dall’aumento, oltre il 10%, del numero totale di aziende che stanno investendo sul prodotto Serie A, con un incremento di oltre il 10% di introiti pubblicitari sul girone d’andata”. Mancano, e non è esattamente un dettaglio, i valori assoluti. Cioè: a quanto corrisponde quel 10%? Qual è il valore di partenza? Nessuna notizia, e non solo nel comunicato: nemmeno all’assemblea dei presidenti delle squadre di Serie A sono stati dati i valori. E i club aspettano ancora di conoscere i numeri degli abbonamenti sottoscritti da Dazn: i dati (trasmessi dieci giorni fa dopo sollecitazione) sono custoditi dall’ad della Lega De Siervo. 


Convocati Auditel e Upa

Sala ha ripetuto più volte che la vendita della pubblicità dimostra come la certificazione di Nielsen oggi sia più affidabile anche dell’unico certificatore riconosciuto, ossia Auditel. Un punto di vista che certamente non è condiviso da Upa, associazione delle aziende che investono in pubblicità. ma tant’è. C’è però un problema: la Legge Melandri prescrive ai club di dividersi l’8% dei soldi delle tv in base a dati Auditel. E visto che di entrambe si è parlato, con Dazn, la Lega ha deciso di convocare per la prossima settimana proprio i rappresentanti di Auditel e di Upa. Che esporranno una tesi probabilmente molto diversa da quella di Dazn e Publitalia. 

 


Un’assemblea per gli highlights a Sky

Una cosa è certa: la presentazione non ha dissolto il malcontento di una parte dei club. La questione dei disservizi resta un tallone d’Achille della tv in streaming, soprattutto perché il tempo passa ma i problemi continuano a presentarsi: se ne accorgono gli utenti, ma se ne accorgono sulla propria pelle anche i presidenti. Ieri qualcuno ha manifestato con durezza il proprio punto di vista. Tornando a chiedere che sia fissata un’assemblea per discutere dell’offerta di Sky per vedersi assegnati i diritti degli highlights. Si sono esposti Preziosi (Genoa) prima e Ferrero (Sampdoria) poi. Ora De Siervo dovrà fissare un’assemblea a breve per affrontare l’argomento. Servirebbero 14 voti per assegnare a Sky quei diritti: tanti, probabilmente troppi perché possa andare in porto. Ma il malcontento cresce. E se i disservizi non dovessero ridursi drasticamente, qualcuno potrebbe anche pensare a una richiesta di risarcimento. 

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