La Consob spagnola multa Mediaset España

Mediaset España Cuatro Telecinco

Cnmc, la Consob spagnola, ha comminato a Mediaset España una sanzione da 3 milioni di euro.

La decisione della commissione è arrivata dopo la lunga indagine scattata in seguito all’acquisizione, avvenuta 2010, di Cuatro da parte di Telecinco. In particolare, la Cnmc, che già lo scorso 23 marzo aveva evidenziato come l’integrazione tra le due tv avrebbe probabilmente portato a una sanzione finale, nel procedimento di valutazione dell’intera operazione ha certificato che Mediaset España non si è attenuta alle regole, nello specifico alla legge 15/2007.

Il gruppo televisivo, che fa capo alla Mediaset della famiglia Berlusconi (detiene il 46,17%), non avrebbe rispettato i paletti imposti al momento della fusione e relativi al divieto di vendita congiunta di spazi pubblicitari sulle emittenti coinvolte nell’operazione, ossia Telecinco e Cuatro.

Il gruppo, guidato dall’amministratore delegato Paolo Vasile, ha uno share televisivo del 31,4%, contro il 26,3% del competitor Atresmedia, e soprattutto detiene il 43,2% della torta pubblicitaria del piccolo schermo. Atresmedia la tallona con il 42,8%.

Intanto ieri a Piazza Affari sul titolo Mediaset hanno prevalso gli acquisti (+3,2% a 4,51 euro con forti volumi) in scia alle indiscrezioni secondo cui Premium, la pay-tv del gruppo, avrebbe registrato 40 mila nuovi abbonamenti nei primi quattro giorni dall’inizio della Champions League. Il dato è stato apprezzato dagli analisti, anche se l’obiettivo dei 500 mila nuovi abbonati resta lontano.

A otto giorni dalla fine della campagna promozionale (28 settembre) secondo altre indiscrezioni gli abbonati complessivi di Premium avrebbero superato quota 1,8 milioni. Gli abbonati a fine luglio, ultimo dato ufficiale fornito da Cologno Monzese, erano 1,708 milioni. Se l’indiscrezione trovasse conferma nei dati ufficiali, la pay-tv avrebbe dunque guadagnato fino a questo momento oltre 100mila nuovi clienti, al netto delle disdette avvenute negli ultimi due mesi.

Fonte: MF – Milano Finanza

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