Nonostante la crisi economica, il mercato televisivo in Italia mostra ancora notevole dinamismo, destinato ad accentuarsi nei prossimi anni. Nel 2013 il mercato tv continua la fase recessiva. Nei due anni successivi, pur in crescita, il mercato rimarrà a livelli inferiori a quelli del 2008.
E’ quanto emerge dallo studio IT Media Consulting sul “Mercato televisivo in Italia 2013-2015” in uscita il 3 dicembre. Lo rende noto il Sole 24 Ore, aggiungendo che nel 2013 si dovrebbero raggiungere 7,729 miliardi di ricavi complessivi che saliranno a 7,9 miliardi nel 2014 e 8,1 miliardi nel 2015.
A trainare la ripresa, secondo il report, sarà Internet e l’offerta a banda larga degli Ott, grazie alla crescente competizione multi-dispositivo e multi-piattaforma che si sta manifestando nel settore dei contenuti audiovisivi e che impone pertanto, anche ai broadcaster, la necessità di rinnovarsi per competere con nuovi e vecchi concorrenti. Mediaset e Sky infatti sono particolarmente attivi sul fronte dei servizi Ott per diversificare il business e acquisire un vantaggio competitivo su possibili nuovi entranti. Il Biscione è pronto al lancio di Infinity. Sky dal canto suo guarda all’esperienza inglese di BSkyB e prepara il lancio di Sky River.
Pur con la forte riduzione degli investimenti, la pubblicità torna a essere la prima risorsa del mercato a partire dal 2014. Il 2013 registra ancora di forti perdite attorno alle due cifre. Nei prossimi due anni crescerà però del 4,1% annuo. Si assiste in generale a un trasferimento delle risorse sugli Altri Operatori, grazie soprattutto alle nuove offerte via broadband e allo sviluppo dei canali tematici nel digitale terrestre.
Nel 2013 gli operatori hanno perso ricavi per 307 milioni (-4%) ma nel 2014 e 2015 è attesa una crescita del 2,5% annuo. In effetti, guardando alle quote di mercato dei principali operatori televisivi, si evidenzia come Mediaset, Rai e Sky Italia si spartiscano nel 2013 il 99% del mercato complessivo. Ma rispetto al passato ci sono alcune novità. Sky si conferma sempre come il principale attore, con il 35% del mercato nel 2013 e il 33% nel 2015. Rai e Mediaset si manterranno stabili, con il 30% di quota di mercato ciascuno. A crescere maggiormente, saranno invece gli Altri Operatori, che arriveranno a detenere una percentuale pari al 7% del mercato a fine 2015, in forte crescita rispetto al 5% del 2013.
La pay-tv crescerà anche se di poco nel complesso (+0,7% nel triennio), confermandosi comunque risorsa primaria della televisione, con circa il 38% del totale, pur scendendo di un punto percentuale rispetto al 2013. Ne consegue che, a livello di quote di mercato, il canone, il cui valore è determinato in via amministrativa e non legato a variabili di mercato, ridurrà leggermente il suo peso percentuale sul totale delle risorse, passando dal 23% del 2013 al 22% a fine 2015.
Fonti: Il Sole 24 Ore | itmedia-consulting.com