Guerra tv locali. Telejato pronta a disubbidire a una legge iniqua e anticostituzionale

Il 2012 sarà l’ultimo anno dello switch-off integrale al digitale terrestre per le ultime regioni del sud Italia. Tutte le emittenti televisive locali dell’Abruzzo, del Molise, della Puglia, della Basilicata, della Calabria e della Sicilia, infatti, con il nuovo anno dovranno passare al tv digitale. E Telejato, l’emittente comunitaria di Partinico, nonchè antimafia, rischia la chiusura a causa della mancanza di finanziamenti e dell’esprorio delle frequenze. Ma il suo direttore, Pino Maniaci, costretto a vivere sotto scorta perchè più volte minacciato dalla criminalità organizzata, non si arrende.

«Grazie all’onorevole Ivan Rota (Idv), con la presentazione dell’odg sulle frequenze, forse, se il governo rispetterà le promesse, il Beauty Contest andrà a gara. Se l’asta andrà a vuoto si avranno comunque delle frequenze libere anche per le tv comunitarie» afferma Maniaci. Per quanto riguarda l’emendamento che dovrebbe modificare la legge purtroppo vi sono poche speranze che passi al Senato e alla Camera, dove Berlusconi potrebbe avere una maggioranza bulgara. Noi siamo pronti eventualmente a disubbidire ad una legge iniqua e anticostituzionale», norma che toglie le frequenze alle tv comunitarie e locali e che non consente neppure i ricorsi al Tar.

Un grosso aiuto verso la piccola tv comunitaria è giunto in questi giorni dalla disponibilità di Tommaso Dragotto, leader del Movimento Impresa Palermo e candidato sindaco per le prossime elezioni amministrative nel capoluogo siciliano. «Telejato non deve chiudere. Ecco perché ho deciso di finanziare personalmente l’acquisto delle apparecchiature per la trasmissione in digitale dell’emittente di Pino Maniaci». Dopo che l’attrice Sabina Guzzanti si è messa a disposizione per collegare la vicenda dell’emittente a quella dei teatri in rivolta e l’associazione “Siamo tutti Telejato”, insieme con le associazioni antimafia “Rita Atria”, “Peppino Impastato” e “Libera Palermo” hanno lanciato un appello alle grandi firme del giornalismo italiano, da Michele Santoro a Fazio Fazio, da Gad Lerner a Marco Travaglio,fino a Roberto Saviano e Lilli Gruber, Tommaso Dragotto ha ritenuto che fosse fondamentale e necessario intervenire immediatamente.

«Ho incontrato sabato scorso il giornalista Pino Maniaci – ha spiegato Dragotto – ed abbiamo discusso sulla necessità concreta di non permettere che l’emittente televisiva chiuda i battenti, in quanto bisogna salvaguardare il suo ruolo di informazione libera in un territorio difficile com’è quello in cui trasmette. Telejato – ha concluso il leader del Movimento- continuerà a svolgere la sua fondamentale attività per riscattare la nostra Isola dalla peste mafiosa. Non è una promessa ma un dato di fatto».

Fonte : AgenParl

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