Gli operatori tv italiani “concorrenti” al duopolio Rai-Mediaset pongono le proprie richieste al governo tecnico. Dopo le pretese di TI Media, ora è ReteCapri a chiedere con insistenza un multiplex digitale. L’emittente nazionale indipendente a carattere generalista che dal 1982 trasmette dal Mezzogiorno d’Italia, cita un comunicato, ha preso atto nei giorni scorsi della sospensione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento comunicazioni della gara cosiddetta di “beauty contest” per l’assegnazione gratuita di 6 multiplex DVB-T.
ReteCapri precisa che non aveva presentato domanda di partecipazione alla suddetta gara in quanto già in attesa dell’assegnazione del secondo multiplex nazionale. Costantino Federico – editore di ReteCapri – ricorda, infatti, che «in sede di attribuzione delle frequenze in digitale terrestre, la nostra emittente è rimasta discriminata ottenendo un solo multiplex nonostante fosse già operante con una seconda frequenza. Rete A, con pari requisiti, aveva ottenuto, invece, regolarmente due multiplex».
Ora, con la sospensione della gara, il Ministero ha la possibilità concreta di assegnare un multiplex all’emittente caprese chiudendo un contenzioso ormai patologico. Le richieste stanno piovendo da più fronti, ad esempio da TIMB, editore di MTV e di La7 che possiede già tre multiplex, ma si tratta di soggetti che già godono di posizione predominante sul mercato e che non hanno alcun diritto di vantare ulteriori porzioni di etere distorcendo il mercato non aprendolo al pluralismo, favorendo la discriminazione e di conseguenza, la non equità.
L’assegnazione di un multiplex dei cinque disponibili a ReteCapri significherebbe non solo riconoscere quanto legittimamente dovuto all’emittente, ma anche riequilibrare un mercato che risulta fortemente compromesso; uno scenario che non potrà essere indifferente alla Commissione Europea che dovrà decidere se proseguire o meno con la procedura di infrazione aperta nel 2006 e tutt’ora sospesa. Da ricordare anche il posizionamento LCN n. 20 dove ReteCapri è risultata ulteriormente discriminata per essere stata l’unica delle tv nazionali generaliste ad essere esclusa dal primo arco di numerazione (1-9).
Fonte: telecaprisport.it