La direzione ha annunciato che Euronews sta per chiudere il suo canale italiano, attivo dal gennaio del 1993, e il taglio di 50 dipendenti. Proclamato uno sciopero dalla redazione.
Euronews sta per chiudere il suo canale italiano, attivo dal gennaio del 1993, l’anno di fondazione della tv all news multilingue. La direzione ha infatti annunciato il piano che prevede la chiusura dell’edizione italiana oltre che di quella in lingua turca, con il taglio di 50 dipendenti dei quali 30 giornalisti sui 202 che operano attualmente nella sede principale di Lione e in altre sedi secondarie.
All’Italia resterebbe il sito di Euronews, al quale lavorerebbero una decina degli attuali giornalisti su un totale di 17, mentre altri sei dovranno lasciare il lavoro subito con una buonuscita o in ogni caso il prossimo 31 ottobre. Ieri per questo il canale all news si è fermato in tutte le sue 9 edizioni (le lingue totali sono 12) per uno sciopero indetto da tutti i dipendenti.
«È il primo sciopero inter-sindacale in azienda e c’è una buona mobilitazione in tutti i servizi». Lo, ha detto ad Afp Christelle Petrongari, giornalista e delegata dell’Unione nazionale dei giornalisti (Snj) nel commentare lo sciopero di 24 ore di giornalisti e tecnici. La protesta è contro i 50 licenziamenti previsti con il taglio della redazione italiani e la chiusura del canale TV. «I canali di informazione internazionali di proprietà privata, come Euronews – spiega un portavoce della società – hanno dovuto affrontare una perdita di entrate pubblicitarie». Euronews, «ha cercato di ridurre al minimo i tagli di posti di lavoro: si prevede che circa 30-40 persone lasceranno l’azienda, una volta completato il processo. Attualmente Euronews impiega circa 500 persone fisse».
Euronews è attualmente di proprietà della Media Globe Networks di Naguib Sawiris, che detiene l’88% del capitale, mentre il restante 12% è ancora in mano alle emittenti pubbliche europee fondatrici e a quelle che sono arrivate nel tempo.
Nel 1993, infatti, Euronews fu fondato su impulso dell’European Broadcasting Union, lanciato da 20 emittenti pubbliche europee, con un ruolo importante che ebbe Massimo Fichera, allora vicedirettore generale della Rai e vicepresidente di Eurovisione. Nel 2015 entrò Sawiris acquisendo il 53% del capitale e successivamente nel 2017 anche l’americana Nbc con un 25% e l’intenzione di aprirsi la strada in Europa con i canali all news. Nbc, però, è uscita lo scorso anno per realizzare un canale di sola informazione con Sky in seguito all’entrata nel proprio gruppo (Comcast) della società. Nel frattempo le tv pubbliche si sono diluite con i vari aumenti di capitale fino a rappresentare oggi il 12%, con la Rai intorno al 2%.
Fonti: ItaliaOggi | Il Sole 24 Ore