Diritti TV Serie A: DAZN davanti a Sky. Ipotesi partita in chiaro

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L’assemblea della Lega Calcio di ieri ha rimandato le decisioni a giovedì 11 febbraio 2021. Nell’asta per i diritti TV della Serie A sembra in vantaggio DAZN (840 mln contro i 750 mln di Sky) e molti presidenti hanno dato parere favorevole. Per i 3 match non in esclusiva ipotesi partita in chiaro.

La Serie A prende tempo per l’esito dell’asta per i diritti TV per il triennio 2021-24. In seguito alle trattative condotte dall’ad Luigi De Siervo, l’offerta di DAZN (840 milioni all’anno per l’esclusiva di 7 partite a settimana più le altre 3 in condivisione con Sky) è, a parere anche dei presidenti dei club, la migliore. Se vincesse la tv in streaming sarebbe un cambiamento storico dopo 17 anni di Serie A su Sky.

Ma le società della Lega Calcio sono come al solito divise: il gruppo di club guidati da Lotito (Lazio, Napoli, Juventus, Inter, Milan, Torino, Atalanta, Verona, Udinese) spinge per assegnare i diritti alla piattaforma in streaming di Perform Group. Altre 3-4 società sono a favore dell’offerta di Sky che ha messo sul piatto 750 milioni di euro per tutti i match acquistabili in un solo pacchetto e altri 50-70 mln in caso di creazione del canale Over The Top della Lega Calcio. Servono 14 voti per avere un giudizio finale.

«Abbiamo otte­nuto un risultato eccellente nel panorama europeo della nostra industria – ha dichia­rato Andrea Agnelli -. Nes­suna Lega è stata capace di ne­goziare a questi livelli. Atten­zione a non farci scappare questi numeri». Dello stesso avviso il presidente del Tori­no, Urbano Cairo. «Credo che per lo sviluppo dei diritti TV, la Lega e chi ha condotto le trat­tative abbiano svolto un buon lavoro. Le proposte dei broa­dcaster sono molto interes­santi, in particolare reputo che l’offerta di DAZN vada valu­tata con attenzione considerando pure che sarà supporta­ta da una telco».

Nel caso di esito positivo per DAZN, la Lega Serie A potrebbe incassare una cifra vicina ai 973 milioni all’anno. Infatti oltre ai 840 mln di DAZN e ai 70 mln di Sky per le partite non in esclusiva si andrebbero ad aggiungere 55 mln per gli archivi e dei bonus legati agli abbonati: 50 milioni per più di 2,5 mln di clienti, 100 mln per oltre 3,5 abbonati,150 mln per il superamento di 4,5 di abbonati.

Il dubbio è che DAZN non sia pronta ad offrire un prodotto finito e che il pubblicato italiano non sia in grado di migrare verso lo streaming (parliamo di 4,5 milioni di abbonati). E allora tutto rimandato a giovedì prossimo chiedendo a DAZN di illustrare progetti e strategie.

Durante l’assemblea è inoltre emersa una nuova questione: in realtà dietro la consistente offerta di DAZN ci sarebbe TIM, forte di un recente accordo che permetterebbe alla piattaforma sportiva online di sfruttare la banda Telecom. Ricordiamo che l’azionista di maggioranza di TIM è Vivendi, cioè anche Mediaset.

Nel pacchetto 2 proposto nella gara ci sono 3 partite non in esclusiva, cioè che possono essere trasmesse da più operatori (Sky ha proposto 70 mln). Nel caso in cui il pacchetto non venisse assegnato potrebbe essere messo nuovamente all’asta. Tra le ipotesi per renderlo più appetibile è spuntata l’idea di inserire la possibilità di tra­smettere una partita in chiaro a giornata. E Sky sarebbe pronta a mandarla in onda su Cielo e TV8.

Di sicuro Sky non starà a guardare. Per l’acquisto dei diritti TV della Champions League, dell’Europa League e della Conference League (2021-24) ha speso ben 350 milioni per un pacchetto esclusivo per il satellite e non esclusivo per il web. Ma rispetto al triennio precedente ha risparmiato ben 400 milioni e potrebbe spendere ulteriore budget per l’asta in corso o per accordi ad asta conclusa.

Fonte: Il Sole 24 Ore | ItaliaOggi | La Repubblica | IL Corriere della Sera | MF

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