EI Towers, ex DMT e ora di proprietà di Mediaset, si prepara a quella grande acquisizione attesa dal mercato delle torri di broadcasting: rilevare gli 8 mila siti posseduti da Telecom Italia sparsi su tutto il terrirorio italiano.
Il gestore delle torri di comunicazione del Biscione, che ha fatto utili nel 2013, ma non ha pagato i dividendi, attende il momento giusto con i soldi pronti in cassa (si parla di 500 milioni di euro) per fare la mossa giusta sulle infrastrutture di trasmissione di Telecom. L’operazione nel suo complesso, scrive Il Sole 24 Ore, potrebbe valere ben un miliardo di euro.
EI Towers è la gallina dalla uova d’oro per il gruppo tv dominante del mercato italiano. Dopo l’opa sulla ex DMT del 2011, la società delle torri di Mediaset genera 50 milioni di cassa e ha sempre avuto un payout del 50%, distribuendo sempre metà degli utili.
Secondo fonti certe, Telecom Italia, che sta dismettendo e svendendo tutti gli asset televisivi, venderà le sue torri di trasmissione di TIMB (forse lo farà anche Wind). Per l’operazione ha chiamato Deutsche Bank come advisor. Per EI Towers è la grande occasione del “big deal” da sempre atteso.
Per tentare il grande colpo EI Towers avrà però bisogno di un partner finanziario: troppo basse le risorse della società (potrebbe arrivare a 500 milioni di debito) e le torri di Telecom costano il doppio. Il nome più accreditato è l’onnipresente F2i, sempre in gioco su ogni operazione delle infrastrutture, fresco dell’uscita di Vito Gamberale. Ma vari fondi infrastrutturali e di private equity, inglesi ed europei, potrebbero essere della partita. Si vocifera inoltre di un possibile ingresso di Fininvest come finanziatore dell’operazione. La condizione che EI Towers offre è di avere il 50% della joint-venture.
L’industria dei ripetitori televisivi è in crisi. Negli ultimi anni il mercato ha prosperato grazie al passaggio alla tv digitale terrestre. Ora però quasi tutto il parco antenne è stato aggiornato alla tecnologia digitale e il mercato dell’affitto delle frequenze è in forte ribasso. E per il 2014 è prevista una stagnazione dei ricavi.
Fonte: Il Sole 24 Ore