Diritti TV Serie A, richiesta estensione di 5 anni al governo

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La Lega Serie A, attraverso due emendamenti presentati dai senatori Lotito (presidente della Lazio), Silvestro, Damiani e Manca, chiede al governo l’estensione da 3 a 5 anni della durata dei diritti TV ceduti agli operatori TV e streaming.

Il senatore e presidente della Lazio Claudio Lotito, con i colleghi Francesco Silvestro e Dario Damiani, e il senatore Daniele Manca, hanno presentato due emendamenti identici e bipartisan all’articolo 13 del Dl Aiuti Quater (176/2022) che chiedono l’allungamento da tre a cinque anni della durata dei contratti di licenza per i diritti audiovisivi, oggi regolati dalla famosa Legge Melandri.

Il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, intervistato da Il Sole 24 Ore, dichiara «È una misura che la Lega Serie A chiede da tempo, sia per allineare l’Italia a quanto avvenuto in altri Paesi Ue, sia per poter essere più competitivi sul mercato nazionale, assicurare maggiori investimenti e introiti per l’intero sistema. La Serie A finanzia infatti tutto il movimento». «Bene – aggiunge Casini – che Parlamento e Governo abbiamo compreso l’urgenza, come hanno fatto a giugno per la vendita all’estero, anche perché siamo a un anno e mezzo dalla scadenza dell’attuale ciclo e bisogna muoversi per tempo».

Attraverso il cambio delle regole richiesto negli emendamenti, la Serie A vorrebbe costruire il nuovo bando per i diritti TV, che assegnerà le immagini del campionato di calcio italiano a partire dalla stagione 2024-25. L’estensione per 5 anni, nelle intenzioni dei club di Serie A, consentirà ai broadcaster di programmare meglio gli investimenti, seguendo peraltro quanto fatto in Germania (4 anni di assegnazione) o anche in Spagna (5 anni).

L’anno prossimo si chiuderà il triennio dell’assegnazione dei diritti TV di tutti i match della Serie A a DAZN per 840 milioni all’anno. Con Sky che si è dovuta accontentare di sole 3 partite a giornata in co-esclusiva per soli 87,5 milioni l’anno. La pay-tv di proprietà di Comcast ha ottenuto un gran risparmio sui costi ed è riuscita ad arginare l’ipotetica fuga degli abbonati. Come già accaduto nei precedenti bandi per l’assegnazione dei diritti TV, anche quello 2021-24 si è trasformato in un pasticcio, e ha subito modifiche extra con la revisione finale dell’accordo fra DAZN e TIM (inizialmente partner della piattaforma in streaming con 420 milioni l’anno) che ha rinunciato all’esclusiva delle immagini sulla propria TIMVision.

L’emendamento del senatore Lotito però ha scatenato molte polemiche. La modifica alla legge conterrebbe una parte che potrebbe essere interpretata come una norma a favore di DAZN, perché darebbe possibilità (non l’obbligo) al detentore attuale dei diritti e forse anche al vincitore del prossimo bando di prorogare la detenzione dei diritti TV per altri due anni. Per ora non sono arrivati commenti da DAZN e Sky. Ma per confermare questa nuova clausola ci vorrà il consenso di tutti i broadcaster (TIM compresa) e dovranno essere in accordo anche tutte le società della Lega Calcio.

La Lega Serie A, secondo le recenti dichiarazioni di De Siervo, ad della Lega Calcio, è seriamente intenzionata a pubblicare il nuovo bando per il 2024-27 entro marzo. Anche per guadagnare più tempo per decidere se creare il fantomatico canale TV della Lega, e per prendere le importanti decisioni sulle partnership o vendite ai fondi di investimento interessati al business della Serie A.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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