Mediaset prova a inserirsi nel contenzioso tra Sky e Rai per i diritti tv in chiaro della Champions League 2019-2020. Il pacchetto di partite vale 40 milioni di euro che potrebbe ancora essere fonte di guadagno per il Biscione.
È ancora in discussione il diritto di prelazione della Rai per le partite in chiaro della stagione 2019-20 di Champions League di calcio. La Tv di Stato li rivendica, ma molto timidamente. Sky operatore, detentore dei diritti tv, tace, e il contenzioso prosegue. Mediaset sta alla finestra in attesa di sviluppi. A inizio luglio verranno presentati i palinsesti autunnali di tutti i più importanti gruppi televisivi e nella partita dei diritti in chiaro della Champions potrebbe tornare in gioco proprio il Biscione.
La Champions League 2018-2019 ha assicurato alla Rai 15 partite in chiaro al mercoledì, di cui 9 con squadre italiane (quattro volte c’era la Juventus), per una share media del 20%. Ciascuna partita, in termini di diritti tv, è costata alla Rai 2,66 milioni di euro (40 milioni di euro diviso 15). Ma se per il servizio pubblico quel costo può essere coperto con parte del canone in bolletta elettrica, e non esclusivamente con gli spot, anche per Mediaset quei 2,66 milioni di euro (sempre che la cifra resti uguale o non sia destinata a crescere) potrebbero essere recuperabili: agli 1,4 milioni di euro raccolti ogni prima serata andrebbe infatti sommato almeno un milione di euro derivante dal risparmio sui costi per realizzare una trasmissione in prime time.
E pur vero tuttavia che il calcio, di per sé, resta tra gli appuntamenti più difficili per la pubblicità, con il grosso del pubblico che arriva davanti allo schermo in concomitanza dell’inizio della partita, i pochi break commerciali disponibili, e la fuga di gran parte dell’audience esattamente al fischio finale dell’arbitro (al canale tv non resta attaccato nulla). E forse, nella nuova ottica a respiro europeo di Mediaforeurope-Mfe, la nuova holding olandese che controlla il 100% di Mediaset spa, il 100% di Mediaset Espana e il 9,6% di ProSiebenSat.1, tutto ciò potrebbe non avere più molto senso.
Fonte: ItaliaOggi