Il pagamento del Canone Rai nella bolletta elettrica ha provocato un calo consistente dell’evasione. Nel 2016 lo hanno pagato il 41% delle famiglie in più. E il tasso di evasione è sceso dal 36% al 10%.
Sempre nel 2016 il canone Rai ha fruttato per le casse dello Stato oltre 420 milioni rispetto al 2015, finiti per due terzi alla Rai (280 milioni), il resto all’erario. Gli evasori del canone Rai ordinario in ogni caso rimangono una grossa percentuale, superiori ai 2 milioni e mezzo, secondo quanto emerge dalla Relazione sull’evasione, commissionata dal ministero dell’economia al gruppo di lavoro guidato dall’ex presidente Istat, Enrico Giovannini. E il 10% di evasione corrisponde a 250 milioni di euro di introiti in meno per lo Stato.
Ma non è l’unica sorpresa. Incrociando dati Istat e dell’Agenzia delle entrate, salta fuori che 446 mila e 730 famiglie con ogni probabilità hanno pagato i più i 100 euro del canone nel 2016 (quest’anno sceso a 90 euro). Insomma non dovevano farlo, semplicemente perché non hanno la tv. Da una parte quindi, gli incalliti dell’evasione che riescono ancora a farla franca, aggirando persino gli automatismi del prelievo in bolletta. Grazie per lo più alle seconde case affittate in nero, visto che il canone è dovuto una sola volta, per chi possiede diversi immobili. A patto però che le seconde e terze abitazioni non siano destinate ad attività redditizie, dunque tassabili, come un bed&breakfast. Perché in questo caso il canone si deve ripagare.
Dall’altra parte, ci sono gli ignari. Non hanno nemmeno una tv e non dovrebbero versare alcunché alla Rai. Ma non sanno o hanno dimenticato che il possesso dell’apparecchio si presume per legge in presenza di un’utenza elettrica: se hai la luce, hai anche un televisore. In caso contrario, tocca a te farlo presente. Altrimenti scatta il prelievo automatico. Il modulo per la “dichiarazione di non possesso” si trova pure online. Eppure oltre 400 mila famiglie non ha potuto o saputo inviarla. Pagando nella bolletta elettrica un sovrappiù non dovuto.
Il dato emerge confrontando l’indagine Istat sugli aspetti della vita quotidiana, laddove si stima che il 96% delle famiglie italiane (24 milioni e 512 mila) ha almeno una tv in casa. Mentre quasi 994 mila ne sono prive. Ebbene di queste solo 547 mila hanno dichiarato nel 2016 di non possedere televisori: dato ufficializzato nel maggio 2017 dall’ex di rettore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in audizione al Parlamento. Quindi oltre 446 mila famiglie si sono dimenticate di farlo, per ignoranza o trascuratezza. Va anche detto che quella dell’Istat è un’indagine campionaria, dunque soggetta ad errori. Benché il campione (28 mila famiglie) sia ritenuto sufficientemente ampio e affidabile.
Rai e Agenzia delle Entrate d’altro canto sono a conoscenza dello scostamento nel dato. E hanno affidato a un gruppo di esperti il compito di approfondire il caso. Se fosse così però, la televisione di Stato potrebbe aver incassato oltre 40 milioni di euro non dovuti. Mentre agli ignari pagatori non resterebbe che attivare la procedura di rimborso, sempre che si accorgano dell’errore.
Fonte: La Repubblica