Fra Sky e Mediaset ci sarebbero stati contatti nei giorni scorsi sulla concessione dei diritti tv in chiaro della Champions League di calcio.
I diritti tv della Champions League per il triennio 2018-21 sono di Sky e Rai ha la concessione per la trasmissione delle partite in chiaro per questa stagione. Anche per le prossime due Rai ha deciso di esercitare l’opzione di acquisto, ma come anticipato dal Sole 24 Ore, Sky ha messo in discussione l’accordo puntando il ragionamento sul fatto che – visto che l’accordo fra le due società era stato raggiunto prima che si attribuissero i diritti della Serie A, cosa avvenuta a giugno – il diritto d’opzione era condizionato al fatto che per i campionati 2018-21 la media company di Comcast avesse diritti pari al triennio precedente. Cosa che secondo Sky non si è verificata (viste le 3 partite a settimana finite a DAZN). Nella partita, come prevedibile, si sono innestati i contatti fra Sky e Mediaset che potrebbe approfittare degli attriti tra Sky eRai.
Intanto sono nate tensioni tra le due società sull’interpretazione del parere dell’Agcom per quanto riguarda la cessione, da parte di Mediaset a Sky, di R2: la società che contiene la piattaforma tecnologica del digitale terrestre di Mediaset Premium. Secondo Sky il parare dell’Authority potrebbe rappresentare un “condizionamento“. Secondo invece Mediaset il problema formalmente non sussiste perché quella di Agcom è una posizione che può essere considerata una prassi. Ufficialmente le due società non commentano.
L’operazione della cessione di R2 potrà concludersi solo dopo l’ok definitivo dell’Antitrust che sta per emettere il proprio parere. E dovrà essere un avvallo incondizionato per essere accettato da Sky. Altrimenti nessun obbligo e la piattaforma – già passata con closing da Mediaset a Sky all’interno di un accordo, siglato il 30 marzo 2018, che fra le varie cose ha portato Sky ad avviare, ospitata sulla piattaforma Premium, la sua offerta sul digitale terrestre – rischia di tornare a Mediaset.
Se l’accordo non sarà approvato dall’Antitrust si rischia una chiusura con relative conseguenze anche per gli oltre 100 lavoratori occupati in Premium. Senza contare, poi, il fatto che la cessione, a quanto si è potuto leggere nella relazione di accompagnamento agli ultimi conti trimestrali di Mediaset, è avvenuta a un controvalore di 22,9 milioni di euro, cui si devono sommare i 60-70 milioni di impatto positivo annuo stimati sull’ebit del Biscione.
Fonte: Il Sole 24 ore