DGTVi, il consorzio dei media tv sul digitale terrestre, afferma che il passaggio completo su tutto il territorio nazionale può essere completato prima del termine del 2012. Secondo i dati stimati da Makno entro la fine di quest’anno il 62% delle famiglie italiane (ben 11.725.000) possiede un apparecchio per sintonizzarsi sul dtt; e si registra ormai da tempo il superamento nell’acquisto dei decoder terrestri rispetto a quelli satellitari.
Negli altri grandi paesi europei, Spagna a parte, la digitalizzazione della tv si articola più adagio e forse in modo più ordinato. In Spagna infatti è in corso lo switch-off di grandi aree metropolitane e il passaggio verrà concluso entro il 2010. Il 69% delle famiglie iberiche ha accesso alla tv digitale terrestre. In Francia il processo di spegnimento del segnale analogico va avanti più lentamente per regioni (départements) e, dato l’alto numero delle aree coinvolte, terminerà solo nel 2012. In Gran Bretagna nonostante il passaggio non sia stato completato, sono già pronti ad adottare il nuovo standard DVB-T2 per trasmettere in alta definizione, e anche qui lo spegnimento avrà termine nel 2012.
Nel nostro paese la transizione va avanti senza sosta, e per il 16 novembre tutti attendono lo switch-off nel Lazio. Questa corsa sfrenata alla digitalizzazione non fa i conti però con le vecchie e malandate infrastrutture della rete televisiva e ignora in gran parte le difficoltà dell’utenza, economiche e di informazione, nell’adozione della nuova tecnologia. Sorgono quotidianamente nelle zone “colpite” dallo switch-off numerosi e variegati problemi che i canali ufficiali degli stessi media tv cercano di sdrammatizzare e/o censurare.
In Europa le politiche di informazione e di assistenza nel passaggio al digitale con sistemi di sussidi per le fasce deboli della popolazione sembrano funzionare forse perchè i governi non stanno affrettando troppo i tempi. Da un’analisi dell’Istituto e-Media del luglio del 2009:
Nel Regno Unito, il Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport, in collaborazione con il broadcaster pubblico BBC, ha predisposto il Piano di assistenza Digital Switch-over Help Scheme. Il Piano, il cui costo è stimato in £600 milioni, prevede assistenza domiciliare presso determinate categorie di utenti e comprende l’installazione di un ricevitore e una dimostrazione pratica del suo funzionamento. I beneficiari, potenzialmente circa 7 milioni, devono avere un’età pari o superiore a 75 anni oppure aver vissuto in una casa di cura per almeno 6 mesi, o essere in condizioni di invalidità parziale o totale. Il dispositivo prevede un esborso di £40 per l’utente; ne sono però esonerati i cittadini che percepiscono sussidi governativi o sussidi di disoccupazione.
In Francia, entro la fine del 2009, dovrebbe essere stabilita l’entità e l’allocazione del fondo istituito dalla legge 2007-309, destinato ad incentivare la transizione alla TDT di alcune categorie di utenti, in particolare quelle già esonerate dal pagamento del canone radio-TV (per anzianità, povertà etc.) e che ricevono la TV solo per via analogica terrestre. Intanto, in occasione degli switch-off pilota nelle aree di Coulommiers e Kaysersberg, è stata sperimentata l’erogazione di contributi del valore di €25 per l’acquisto di un ricevitore e di €120 per un impianto satellitare. Il Ministero della Cultura e delle Comunicazioni ha inoltre anticipato la prossima creazione di un dispositivo di aiuti supplementare (denominato accompagnement renforcé). Stando alle prime comunicazioni, il sostegno dovrebbe riguardare principalmente i cittadini di età pari o superiore a 70 anni e quelli con invalidità riconosciuta pari o superiore all’80%.
In Spagna, il Ministero per l’Industria, il Turismo e il Commercio ha emanato un Piano a sostegno delle famiglie a rischio di esclusione dal processo di transizione al digitale terrestre. Potranno ricevere gratuitamente un ricevitore le persone di età pari o superiore ai 65 anni con invalidità riconosciuta di grado II o III, le persone diversamente abili (con invalidità pario superiore al 33%) e gli utenti di età pari o superiore gli 80 anni che vivono soli o con un’altra persona di oltre 80 anni. Il Piano prevede la possibilità di richiedere un solo ricevitore per famiglia. Ad oggi, l’agevolazione è operativa per i soli residenti nelle aree della Fase I di switch-off, tuttora in corso.
Infine in Italia, dopo una prima fase contraddistinta da numerosi conflitti di interessi negli anni 2005-2006 in cui era previsto il sussidio generalizzato per l’acquisto dei ricevitori Dtt, sanzionato in questi anni dalla Commissione Europea, i contributi sono stati indirizzati più legalmente alla fascia della società degli anziani a basso reddito, nelle regioni coinvolte dallo switch-off. La legge 296/2006 (legge finanziaria 2007) ha istituito presso il Ministero per lo Sviluppo Economico il “Fondo per il passaggio al digitale”. Per il 2009 il contributo si traduce in uno sconto di €50 sul prezzo del ricevitore, al netto di eventuali sconti commerciali, che viene rimborsato al rivenditore. In generale, i requisiti per usufruire del contributo, con alcune variazioni da regione a regione, sono l’età degli utenti (maggiore di 65 anni, 75 per la Provincia di Trento) e il loro reddito (inferiore a €10 mila / anno). In ogni caso, è sempre necessario essere in regola con il pagamento del canone Rai. Ma gran parte dell’ammontare di questo contributo statale, che esclude una grossa fascia “debole” della popolazione, non è stato richiesto dagli aventi diritto in Piemonte, nel Lazio, in Trentino e nella altre regioni digitalizzate, a causa della grave mancanza di informazione da parte delle istituzioni.
Fonti: key4biz.it | makno.it
IO POSSO DIRE CHE MI TROVO A ISOLA DELLA SCALA E NON RICEVO LA RAI IN DIGITALE TERRESTRE NE MUX A NE MUX B RICEVO PERO’ BENISSIMO TUTTI GLI ALTRI E CIOE’ MEDIASET LA 7 MTV DEEJAY TV CELO TELEVICENZA TELEMANTOVA QOOB E MOLTI ALTRI CHE ADESSO NON RICORDO
Potresti provare, se è possibile dal tuo apparecchio, a sintonizzare manualmente i Mux Rai. Per ora solo sul canale 34 sui 578 MHz in polarizzazione orizzontale la Rai trasmette il Mux A in provincia di Verona. Quando avverrà lo switch-over e successivamente lo switch-off in Veneto (forse nella seconda metà di quest’anno), le frequenze verranno adattate a quelle in isofrequenza nazionale, ma solo per i Mux 2,3,4 della televisione pubblica.