La revisione della gara per le frequenze televisive va bene, «ma solo se si interviene chirurgicamente bloccando l’assegnazione gratuita a Rai e Mediaset che hanno già troppe resti».
Lo afferma in un’intervista a Radiocor Francesco Di Stefano, patron di Europa 7, dopo che il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, ha aperto alla revisione della gara sulle frequenze televisive che finora si sta svolgendo secondo il modello Beauty Contest, cioè quella gara non competitiva che stabilirà attraverso una commissione quale società tv, tra le 7 in corsa (cioè Mediaset, Rai, TI Media, 3 Italia, Canale Italia, Prima Tv, e la stessa Europa 7) possiede i requisiti “migliori” di copertura del territorio, nel piano commerciale, come numero di dipendenti, e di capacità trasmissiva attraverso le infrastrutture di rete.
Di Stefano, spiegando che Europa 7 «non interverrebbe qualora la gara dovesse essere fatta a pagamento», ricorda anche le vicende della sua emittente che, dopo la sentenza della Corte di Giustizia, vede in questa gara una possibilità di crescere nel mercato. E poi, sottolinea Di Stefano, «non è così facile rivedere la gara»: bisogna infatti tenere in conto il ruolo dell’Europa e dell’Agcom.