DAZN: “Superati disservizi iniziali. Con TIM e Fastweb per arrivare al top”

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Jacopo Tonoli (Perform): «DAZN ha superato i disservizi iniziali. Il peggio è passato e stiamo lavorando per arrivare al top». Con TIM e Fastweb.

Intervistato da Il Sole 24 Ore, il Chief commercial of­ficer di Perform group, Jacopo Tonoli, ammette: «Non parlerei di flop. Abbiamo avuto un intoppo alla prima partita, un piccolo problema alla seconda giornata e alla terza è andato tutto più che liscio». Secondo quanto co­municato dalla stessa DAZN «l’ultima giornata ha portato al dimezzamento del buffering time medio degli utenti ri­spetto al primo weekend di Serie A» e inoltre «il numero degli utenti registrati è più che raddoppiato dal primo weekend di campionato». L’audience media di Parma-Juventus è stata stimata in 723mila spettatori.

«Ci dispiace per l’intoppo alla prima gior­nata. Da tifoso capisco la frustrazione nel non poter godere al meglio di uno spettacolo sportivo. Mi è sembrato però che nelle ultime settimane si sia dato ri­lievo a quanto si legge sui social e non ai dati. I quali invece ci danno ragione di un miglioramento che ci ha portato a un Parma-Juventus in cui non abbiamo ri­scontrato problemi».

Per un’analisi corretta, secondo Tonoli, occorrerebbe d’altra parte considerare «il punto di partenza. Sulla Serie A stiamo lavoran­do da due anni. Per una combinazione di fattori, indipendenti da noi, l’assegnazione c’è stata solo sei settimane prima dell’inizio del campionato». Da quel momento «abbiamo lavorato e siamo riusciti grazie alla qualità del­la struttura a livello globale. Perform è una holding dove lavorano 4mila per­sone e che ci ha permesso di sfruttare tutte le migliori professionalità all’in­terno». Fra queste c’è Ben Lavander «che ha creato BBC iPlayer ed è stato product leader di Amazon Video Store». DAZN è così sbarcato in Italia dopo aver­lo fatto in altri Paesi come «Giappone, Canada, Germania, Spagna. E a breve saremo negli Usa». Da questo lunedì è subentrata alla guida di DAZN Italia Veronica Diquattro, in arrivo da Spotify.

Tonoli, intervistato da Andrea Biondi, invita quindi a ragionare sul fat­to che «con la terza giornata sono cam­biati volumi e tono anche dei messaggi sui social. Chiaro che si può e si deve mi­gliorare, ma Parma-Juventus è un nuo­vo punto di partenza». Secondo Tonoli quindi «il peggio è passato e stiamo lavorando per arrivare al top».

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Ma le proteste dei tifosi, gli esposti delle associazioni di consumatori e le indagini delle Authority sono sempre lì, e minacciano l’operato claudicante di DAZN. Alla proposta di Altroconsumo di estendere a un altro mese la prova gratuita a tutti gli abbonati offesi, Tonoli risponde che al momento non è stata presa in considerazione da Perform. Sull’istruttoria dell’Antitrust contro Sky e DAZN sulla comunicazione all’utenza, la linea di DAZN non cambia: «sia­mo tranquilli e pronti a collaborare con le autorità per spiegarci al meglio».

Si dice che negli obiettivi a lungo termine di DAZN si voglia raggiungere i 3-5 milioni di abbonati. Numeri tutt’altro che banali. Obiettivo agevolato dalla spartizione dei diritti tv di Serie A che ha costretto o costringerà prima o poi i tifosi a sottoscrivere due abbonamenti pay-tv. «Da quello chevedia­mo, gli utenti partono con il calcio, ma scoprono tutta un’altra serie di sport. Il nostro obiettivo è continuare a crescere nel mercato italiano dove abbiamo no­tevoli margini di miglioramento. Siamo in Italia per rimanerci a lungo».

Il modello di DAZN è tutto e solo via internet. Ed è noto che a causa del digital divide una parte della popolazione italiana non riesce ha ancora ad avere l’accesso. «Per quanto ci riguarda dalla mappatu­ra che abbiamo fatto abbiamo visto che riusciamo a raggiun­gere una amplissima percentuale di ita­liani» replica Tonoli. Dalla quarta giornata, quindi, DAZN prevede di aver messo i problemi alle spalle. «Stiamo lavorando con TIM e Fastweb (sui CDN) e siamo in attesa di loro proposte su alcune so­luzioni. A ogni modo, anche senza sa­remmo in grado di reggere ascolti mol­to maggiori di quelli avuti sinora».

Fonte: Il Sole 24 Ore

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