DAZN nella lista della spesa di Amazon?

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DAZN potrebbe essere finita nel mirino di grandi gruppi. Tra questi c’è Amazon, che sta valutando il dossier per lanciare la scalata allo sport europeo.

“Alle giuste condizioni, nei prossimi anni potremmo guardare al mercato dei capitali pubblici privati”, ha annunciato ad aprile il co-ceo di DAZN, James Rushton. Pochi giorni prima la piattaforma streaming si
era aggiudicata tre stagioni di Serie A per 840 milioni di euro l’anno, aggiungendo un altro fiore pregiato al suo bouquet di diritti sportivi che include l’esclusiva su gran parte della Bundesliga in Germania, Austria e Svizzera per il periodo 2021-25.

Le parole di Rushton hanno suscitato l’immediato interesse delle banche di affari della City, pronte ad avanzare più ipotesi di finanziamento per la piattaforma di proprietà di Len Blavatnik: dalla quotazione a Wall Street alla fusione con una spac fino all’ingresso di un investitore strategico. Cosa, secondo quanto riferito a
MF-Milano Finanza da più fonti qualificate, il dossier DAZN è stato visionato da diversi colossi dell’intrattenimento ed è infine arrivato anche sul tavolo di Amazon che da circa un mese sta ragionando sull’operazione.

Non è detto che si arrivi alla formalizzazione di un interesse, ma la valutazione in corso è approfondita. L’idea, o per meglio dire la tentazione la tentazione DAZN, presenta infatti per Amazon pro e contro da soppesare. Dal punto di vista economico non esiste alcun ostacolo: il colosso di Seattle siede su oltre 90 miliardi di dollari di liquidità  e ha una capacità  di indebitamento pressoché infinita.

Le questioni riguardano soprattutto profili industriali. Non c’è dubbio che Amazon sia interessata allo sport come dimostra la campagna acquisti degli ultimi mesi. La divisione di streaming di Prime Video si è aggiudicata 8 giornate su 10 della Ligue 1 francese, ha rinnovato i diritti per alcune partite della Premier League e ha conquistato il prestigioso Thursday Night della NFL offrendo circa un miliardo di dollari all’anno fino al 2033. Anche in Italia Amazon ha effettuato un primo esordio nello sport, conquistando l’esclusiva su alcuni match di Champions League.

Perché allora il gigante guidato da Andy Jassy dovrebbe mettere nel mirino DAZN e non continuare a fagocitare diritti sportivi in proprio?

Innanzitutto c’è una questione di tempi. DAZN trasmetterà  la Serie A in Italia fino al 2024, la Bundesliga in Germania, Austria e Svizzera fino al 2025 e, secondo indiscrezioni, è pronta a puntare forte per aggiudicarsi anche la Liga spagnola  per un quinquennio. Da tempo inoltre, la piattaforma in streaming è in trattativa per rilevare Bt Sport, detentrice di una buona fetta della Premier League in Regno Unito e perciò corteggiata anche da Discovery.

L’operazione DAZN consentirebbe dunque ad Amazon di accelerare la scalata allo sport europeo, spiazzando la concorrenza di altri giganti a stelle e strisce come Discovery, ViacomCbs e Comcast. Secondo alcune ricostruzioni, infatti, Amazon non è il solo gruppo americano ad aver posato gli occhi su DAZN.

D’altra parte, il mercato dell’intrattenimento è in rapido consolidamento e in molti Paesi europei il calcio e lo sport in generale sono il contenuto premium per eccellenza, chiave per attrarre abbonati. La sua monetizzazione con lo streaming non è tuttavia scontata come provano le vicissitudini dell’accordo fra DAZN e TIM in Italia. Oltre al catalogo diritti e alla capacità di maneggiare format sportivi, il marchio DAZN potrebbe consentire ad Amazon di sganciare l’offerta di streaming sportivo dalle altre proposte per i consumatori, scongiurando per esempio rincari per l’abbonamento ai servizi e-commerce.

Anche una volta affrontati gli aspetti finanziari e industriali, comunque, rimarrebbe da stabilire la tempistica di un’eventuale operazione Amazon-DAZN. Sempre secondo le stesse fonti, Amazon potrebbe attendere che la la piattaforma rimpingui ancora il suo portafoglio sportivo, magari con l’aggiudicazione della Liga e la conquista Bt Sport.  Oppure potrebbe bruciare le tappe, avviando il consolidamento già a partire dalla fine di questo campionato, partendo dai mercati dove DAZN è già forte, come, per esempio, l’Italia.

Fonte: MF

 

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