Prima o poi doveva finire, come auspicava Telecom. La gara pubblica tra le compagnie telefoniche che mette in palio le frequenze per la banda larga mobile, almeno per quanto concerne i due blocchi degli 800 MHz (i canali più ambiti e più costosi che verrano espropriati alle tv locali), si è conclusa incassando quasi 3 miliardi di euro.
Anche nella diciassettesima giornata di asta LTE, la competizione tra le telco è proseguita con 31 diverse tornate e altri 15 rilanci per acquisire blocchi di frequenze in banda 800 MHz, 1800 MHz (new entry) e 2600 MHz, portando un incremento totale di 1.415.121.622 euro rispetto alle offerte iniziali, ovvero circa 170 milioni di euro in più rispetto a ieri, mercoledì 21 settembre. L’importo totale di incasso è da record: 3.718.228.787 euro.
L’esito finale della gara sulle ex-frequenze della tv (i canali 61-69 UHF) vede vincitrici tutte le compagnie della telefonia mobile con Telecom Italia, Vodafone e Wind che si sono aggiudicate definitivamente, dopo 322 tornate, 2 lotti a testa disponibili (Wind ha acquistato un lotto generico e uno specifico, e le altre due generici), per un totale di 2.962.300.000 euro, con l’esclusione con tanto di polemiche di 3 Italia, accusata da un altro operatore di agire in malafede per alzare i prezzi a suon di rilanci. Si muove invece qualcosa sui blocchi 1800 MHz, dopo la prima offerta di Telecom Italia arriva anche quella di H3G. I blocchi 2600 MHz specifici rimangono in mano sempre a H3G. Per quanto riguarda il blocco dei 2600 MHz generici (le offerte raggiungono i 370 milioni di euro) la classifica muta con i rilanci pesanti di 3 Italia che ottiene 2 lotti, mentre Wind, Telecom e Vodafone ne ottengono tre.
La gara per le altre frequenze disponibili la gara riprenderà domani, venerdì 23 settembre, a partire dalle ore 10.00 presso gli uffici del Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico.