Agcom, tavolo tecnico su tenuta della Serie A in streaming su DAZN

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L’Agcom ha esaminato il possibile problema della tenuta delle reti internet in Italia in vista della trasmissione delle partite in streaming della Serie A su DAZN per i prossimi campionati di calcio. L’Authority ha aperto un tavolo tecnico invitando DAZN a un incontro.

Secondo il Sole 24 Ore una parte di operatori alternativi (si sa che non era presente Iliad), hanno partecipato ieri giovedì 3 giugno 2021 a un tavolo tecnico gestito dalla Direzione reti e servizi di comunicazione elettronica dell’Agcom per esaminare il tema della tenuta delle reti internet in vista dei prossimi match della Serie A in streaming su DAZN.

Bocche cucite da parte di tutti, ma quella di ieri è stata un’occasione di ascolto per gli uffici dell’Authority (primo incontro in realtà) ai quali gli operatori di tlc hanno spiegato le proprie preoccupazioni in vista del 22 agosto: data d’inizio della prossima stagione che vedrà DAZN in partnership con TIM trasmettere tutte le partite della Serie A  sulla sua piattaforma online (forte dell’acquisto dei diritti TV per 7 partite alla settimana in esclusiva e 3 in co-esclusiva trasmesse anche da Sky).

I timori delle telco in generale riguardano rischi competitivi legati alla partnership fra DAZN e TIM (che sul piatto metterà 340 milioni di euro a stagione di minimo garantito), ma anche la tenuta delle reti e il pericolo di dover affrontare un’ondata di reclami e proteste con l’aumen­to dei picchi di traffico e la possi­bile congestione dei punti di snodo. Gli operatori vorrebbero correttivi e accorgimenti a monte da parte di DAZN.

L’Authority ha rinviato a un successivo incontro al quale potrebbe essere chiamata a partecipare la stessa DAZN. Gli operatori restano intanto in allarme. Il possibile problema dello streaming ha portato già ad alcune segnalazio­ni all’An­titrust, come quella di Wind Tre.

Una soluzione bizzarra al rischio black out delle reti internet è stata proposta ieri dalla Lega Serie A ipotizzando un campionato di calcio con giornate spezzatino per non sovrapporre l’audience del web su molteplici partite in diretta. L’ipotesi della Lega Calcio, assai criticata, è quella di organizzare una stagione con 10 partite in 10 orari differenti dal sabato al lunedì, senza eventi in contemporanea (4 partite il sabato, 5 la domenica e una il lunedì). La principale motivazione in realtà è quella di valorizzare il prodotto televisivo anche per le squadre medio-piccole. La proposta verrà votata lunedì prossimo in assemblea

Nel frattempo da alcuni giorni rumors del settore parlano di trattative tra DAZN e Mediaset per l’acquisto dei diritti TV della Champions League detenuti dal Biscione.

Fonti: Il Sole 24 Ore | La Gazzetta dello sport | La Repubblica

Aggiornamento:

Secondo quanto risulta a MF – Milano Finanza, la UEFA avrebbe bloccato l’ipotesi di accordo fra Mediaset e DAZN per la sub-licenza della Champions League 2021-2024. L’ente di Nyon avrebbe negato l’autorizzazione a concedere in sub-licenza alla piattaforma streaming le 104 partite in streaming a pagamento e le 17 in chiaro ottenute dal Biscione per le prossime tre stagioni.

L’intesa avrebbe consentito a DAZN di aggiungere la Champions League alla Serie A e di conseguenza di presentare un’offerta ancor più competitiva rispetto a quella di Sky che ha conquistato i diritti per 121 gare a stagione del massimo torneo europeo.

One thought on “Agcom, tavolo tecnico su tenuta della Serie A in streaming su DAZN

  1. E una vera guerra fra poveri, i poveri sono tutti gli italiani, che almeno una volta alla settimana, la domenica, vorrebbe mettersi davanti alla TV e guardale la propria squadra del cuore. Invece, le multi nazionali si stanno affrontando a suon di milioni di Euro, che pagherà chi se lo potrà permettere. Una proposta da un pensionato che vorrebbe vedere la partita solo della sua squadra e basta, la Juventus, perche non si propone ai cittadini degli abbonamenti a prezzi abbordabili (10 Euro al mese) per vedere tutte le partite della propria squadra?
    Forse questa proposta sarà cestinata, ma vorrei che ci si rendesse conto che non possono raspare il fondo della botte, il vino non c’è più.
    E come mai fra queste trattative non è stata inserita la TV pubblica? Raddoppiando il canone TV a chi fosse interessato allo sport?
    Buon lavoro

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