Aereo, la tv in streaming non resiste e va in bancarotta

aereo1Aereo, la piccola startup americana che permetteva di vedere la ritrasmissione dei programmi tv live in streaming grazie a microscopiche antenne fornite ai suoi utenti, ha presentato la richiesta di bancarotta.

L’annuncio arriva a cinque mesi dalla decisione della Corte Suprema che di fatto ha dato ragione alle major dell’intrattenimento: per i giudici americani (6 a favore e 3 contrari) Aereo ha violato il copyright dei contenuti prodotti dai gruppi come Abc (Disney), Nbc (Comcast), Cbs e 21st Century Fox. Nel 2012 a New York le major della tv USA portarono in tribunale la startup, sostenendo che avesse trasmesso i loro contenuti senza pagare i diritti d’autore e denunciando il rischio di “colossali fallimenti” nel settore.

La startup infatti permetteva agli abbonati (al costo di 8-12 dollari al mese) di ricevere i programmi delle emittenti in chiaro americane e convertire il segnale in uno streaming online, in modo che fosse possibile vederli su ogni dispositivo connesso a internet. Il servizio di Aereo permetteva anche di registrare le trasmissioni, conservarle in una database e rivederle in un altro momento.La sentenza del tribunale USA ha messo in ginocchio il gruppo e ha causato la sospensione del servizio tre giorni dopo la decisione dei giudici. Aereo era presente in 11 città americane (aveva in programma di arrivare in altre 17) e attraverso i suoi ripetitori (della grandezza di una moneta) forniva contenuti ai suoi utenti: sperava di conquistare questo mercato ancora senza norme.

Chet Kanojia, l’amministratore delegato del gruppo, ha detto che la decisione della Corte Suprema è stata “troppo difficile da sostenere” per la startup. Il caso intanto è ritornato in appello e il gruppo ha passato gli ultimi mesi a trovare una soluzione attraverso la quale continuare a trasmettere i programmi. Aereo ha anche fatto sapere che la richiesta di bancarotta gli consentirà di “massimizzare il valore del suo business e dei suoi asset” senza dover sostenere i costi del processo.

Il colossi dell’intrattenimento hanno sin dall’inizio sostenuto che Aereo avesse messo a punto una soluzione tecnologica che viola il diritto d’autore e ruba i contenuti, dato che non pagava le tasse di ridistribuzione (come fanno i sistemi via cavo e satellitari). Il gruppo invece ha sempre sostenuto di proporre una soluzione digitale (cioè il semplice affitto di un’antenna) per vedere i programmi gratuiti trasmessi tradizionalmente via cavo o via satellite anche online e su dispositivi mobili.

Fonte: askanews

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